«Questa Parola è la nostra vita!» tra Lectio Divina e ascolto della Sacra Scrittura

Grande partecipazione il 20 e 21 novembre scorso al convegno pastorale diocesano, tenuto presso la Curia vescovile di Latina, cui hanno partecipato ciascun giorno oltre 500 persone, provenienti dalle 87 parrocchie pontine dove svolgono vari incarichi pastorali. Il tema «Questa Parola è la nostra vita!» è stato affrontato giovedì da padre Bruno Secondin, frate carmelitano e docente alla Pontificia Università Gregoriana, il quale ha illustrato la natura e il metodo della Lectio divina, mentre venerdì è stata la volta della biblista Rosanna Virgili docente dell’Istituto Teologico Marchigiano, che si è soffermata su «Come “ascoltare” la Bibbia. I metodi di approccio alla Scrittura».

Padre Bruno Secondin, nei fatti, ha portato la sua esperienza ventennale di Lectio Divina tenuta nella parrocchia romana di Santa Maria in Traspontina. «La Parola ti brucia, ti penetra da prendere con le mani nude… bisogna esporsi a questa. La parola è purificante», ha spiegato nella sua introduzione padre Bruno dando poi la definizione della Lectio come «lettura riflessiva e ascolto orante», tra l’altro presente in forme simili già nella Sacra Scrittura. «La Lectio Divina è esperienza di discepolato del Maestro di sapienza, guidati dallo Spirito, per rispondere con la preghiera e la vita. È momento di grazia, di illuminazione, e conversione: è lettura credente, con senso ecclesiale e con sguardo sulla storia. Non è puro studio scientifico, non è catechesi biblica, non è una nuova devozione biblica», ha rimarcato padre Bruno. Tuttavia, a Santa Maria in Traspontina non hanno pensato di tener per loro questa esperienza e così «basta consultare il nostro sito www.lectiodivina.it per entrare nei dettagli della struttura e per avere molti spunti di riflessione, ma anche consigli derivanti dalla nostra esperienza, su come strutturare questi momenti».

Di notevole spessore anche la seconda giornata con la professoressa Rosanna Virgili. Un tema difficile quello dell’approccio alla Sacra Scrittura in termini di capacità di lettura e comprensione in senso teologico, anche se non si tratta di fare uno studio di esegesi ed ermeneutica biblica. «La stessa Chiesa raccomanda a ogni cristiano di conoscere le scritture», ha ricordato la Virgili e così ciascuno procederà secondo le proprie capacità. Certo, devono essere patrimonio di tutti alcuni concetti base nell’approccio alla Sacra Scrittura, come a partire «dalla necessità di valutare il tempo storico dei fatti e delle azioni di cui leggiamo perché l’esperienza di Dio si incarna anche nella storia», ha proseguito la professoressa Virgili dopo aver trattato anche la questione dei generi letterari con cui sono stati scritti i libri della Bibbia. Nonostante il procedere in questi modi sia una questione ormai chiara, la Virgili ha ricordato come sia sempre dietro l’angolo «il pericolo del fondamentalismo biblico, cioè prendere alla lettera ciò che si legge» con il forte rischio di decontestualizzare il testo e fargli perdere il suo vero significato teologico.

Il vescovo Mariano Crociata ha partecipato a entrambi gli incontri al termine dei quali ha portato il suo ringraziamento ai relatori. Questo doppio appuntamento ha rappresentato la seconda tappa unitaria del cammino pastorale diocesano dell‘anno 2014/15, incentrato sull‘ascolto della Parola di Dio. A settembre si era infatti già tenuta un’assemblea, conclusa con il conferimento del mandato agli operatori pastorali, mentre il prossimo febbraio 2015 sarà in programma un altro convegno sul tema del discernimento.