Saluto al primo seminario su Dottrina sociale della Chiesa (10/10/2014, Latina)

13-10-2014

Saluto al primo dei seminari sulla Dottrina sociale della Chiesa promossi dalle Acli e dall’Ufficio diocesano per la formazione socio-politica

Latina, 10/10/2014

Saluto le autorità, gli illustri relatori e tutte le persone intervenute al primo dei seminari sulla Dottrina sociale della Chiesa promossi dalle Acli e dall’Ufficio diocesano per la pastorale della formazione socio-politica, voluti per promuovere la riflessione e una accresciuta presa di coscienza e di impegno necessari per ottenere una buona amministrazione.

La partecipazione all’iniziativa di un ufficio diocesano esprime l’attenzione e l’incoraggiamento che anche la comunità ecclesiale riserva a questi temi, dai quali dipende la qualità della vita sociale e la sua capacità di perseguire efficacemente il bene comune. Nell’amministrazione della cosa pubblica sono in gioco, infatti, il benessere complessivo delle persone e delle famiglie, dei gruppi sociali e delle comunità territoriali, come pure la possibilità per tutti di una convivenza serena, nella quale ciascuno, insieme agli altri, possa realizzare se stesso e stabilire relazioni feconde non solo per sé, così da far crescere comunità umane insieme solidali e rispondenti delle esigenze di ogni singola persona.

Un’istanza non trascurabile, che si segnala quando si affrontano temi come questo, riguarda il rapporto tra dimensione tecnica e dimensione umana nella realizzazione di una buona amministrazione. Si tratta di dimensioni inscindibili, poiché senza persone rette e volontà buone nel perseguire il bene comune, le migliori forme di organizzazione della pubblica amministrazione si troveranno sempre esposte alle manipolazioni e alle strumentalizzazioni di chi persegue non l’interesse di tutti ma solo il proprio. D’altra parte una comunità di persone di buona volontà ha bisogno di strumenti adeguati per poter operare a favore di un bene comune che ha proprie aspettative e proprie leggi nella concreta dinamica del vivere sociale. Oggi è difficile tenere insieme le due esigenze, perché vige una visione dissociata dei principi che ispirano la ricerca del bene comune e delle regole che devono essere fissate e osservate per il buon funzionamento della convivenza. Di fatto, una società che trascura la crescita umana e civile dei propri cittadini e non lascia libera espressione alle visioni ideali, e quindi anche etiche, culturali e religiose, presenti tra le persone e nei gruppi, ma riduce tutto a procedure e pratiche organizzative, si priva dell’anima stessa dello stare insieme, nonché dell’idea e della possibilità di realizzare il bene comune. Poiché il bene non è la procedura e la procedura è necessaria unita alla ricerca del bene di tutti e di ciascuno.

Il tema specifico di questo seminario assume, in questa prospettiva, un valore paradigmatico, poiché tocca il valore fondante della vita associata, oltre che della buona amministrazione, che è la democrazia, con tutto ciò che la compone come senso della dignità della persona e della sua libertà, del suo essere soggetto, insieme agli altri, dell’autodeterminazione della collettività. Ma qui sono più gli interrogativi ad affollarsi rispetto alle enunciazioni di principio. Chiudo questo mio saluto augurando un lavoro proficuo, accompagnandolo con l’auspicio che si giunga a condividere sempre di più come sovranità popolare, democrazia e giustizia hanno anche bisogno di persone che cercano diventare migliori di quello che sono. Buon lavoro!

+ Mariano Crociata