Una visione dal punto di vista pastorale, con una buona dose di pragmatismo, quella proposta venerdì 30 novembre nel corso del convegno diocesano, tenuto presso la curia vescovile di Latina, che ha affrontato il tema «La comunità parrocchiale invita e accoglie la testimonianza e il servizio della famiglia cristiana». A offrire la sua esperienza è stato don Mario Camborata, parroco della diocesi di Senigallia (in provincia di Ancona), incaricato regionale per la pastorale familiare della conferenza episcopale delle Marche.
«Mi pare che siamo di fronte a un’emergenza fede che è diventata anche emergenza educativa, con l’adulto che manca. Prima di parlare del tema del convegno, però, dobbiamo chiederci perché è così difficile educare e trasmettere la fede», ha esordito il relatore. Per don Camborata è necessario passare «dalla famiglia destinataria-oggetto di pastorale alla famiglia soggetto pastorale, per arrivare a una parrocchia formato famiglia. Cioè una parrocchia che nelle sue dinamiche e relazioni assomiglia alla famiglia. Quindi, non solo un edificio ma uno stile di comunità…».
Dopo aver ricordato e suggerito di ripensare il «linguaggio, lo spazio e gli orari della vita parrocchiale», don Mario Camborata ha proposto «VIF, cioè la Valutazione dell’impatto familiare in ogni scelta che facciamo dal punto di vista pastorale nella vita della parrocchia».
Al termine del convegno il vescovo Mariano Crociata ha ringraziato il relatore per il suo intervetno e i numerosi presenti.
L’intera conferenza registrata è disponibile QUI.
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