La forza di annunciare tutti insieme la Misericordia di Dio: è la preghiera nella Settimana per l’unità dei cristiani

Una preghiera ecumenica per ricordare l’impegno a pregare e a coltivare relazioni fraterne per tornare un giorno insieme. Questo è stato il momento più importante della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani vissuto nella diocesi pontina con l'incontro tenuto oggi pomeriggio, presso la parrocchia dell’Immacolata a Latina. A guidarlo il vescovo Mariano Crociata insieme ai rappresentanti delle altre confessioni cristiane operanti nel territorio pontino: il pastore evangelico Claudio Zappalà, il pastore luterano Martin Wallraff e il sacerdote ortodosso Ciprian Agavriloae

Dal brano del Vangelo che ha guidato la preghiera, le Beatitudini, è emerso come ciascun cristiano è chiamato ad annunciare le opere di Dio. Quali siano lo ha spiegato il vescovo Mariano Crociata: «Già il nostro ritrovarci qui è un'opera di Dio. Tuttavia, ve ne sono tre che potremmo dire più significative: 1) il ritrovarci uniti a pregare e ad ascoltare la sua Parola, ciò che già facciamo nelle nostre comunità almeno la domenica; 2) la compassione, la misericordia, e di queste opere se ne compiono tante nelle nostre comunità e in ambiti diversi (carità, catechesi, annuncio, l'ascolto…) e dobbiamo ricordare che tutto ciò si compie per grazia di Dio; 3) la testimonianza che può arrivare fino al martirio, e questi tempi ce lo ricordano; pensiamo a tutti coloro che sono morti martirizzati nel nome di Gesù, questa è una prova che ci fa uno-unità. Attraverso queste opere noi tutti siamo sale e luce su questa terra, ma soprattutto siamo chiamati a diventarlo sempre più nella grazia di Dio». 

La stessa direttrice dell’Ufficio diocesano per il Dialogo ecumenico e interreligioso, Mariangela Petricola, ha confermato la validità di questi incontro, anche per il futuro, perché «credo che nel cuore di tutti ci sia il desiderio di ritrovare l’unità dell’unica chiesa di Cristo e la preghiera ci sostiene in questo cammino, ponendosi come segno di autentica condivisione e di dialogo fraterno». Infatti, in diocesi già ci sono rapporti fraterni, specie con gli ortodossi i quali trovano ospitalità nei locali parrocchiali di varie chiese in diocesi per celebrare le loro Liturgia.