Con «Presidio» ribadito il No a ogni sfruttamento sul lavoro

Ieri, 20 dicembre, la Caritas diocesana di Latina ha ribadito la sua ferma opposizione allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura. Lo ha fatto organizzando il convegno «Io “Presidio”… No sfruttamento», tenuto presso l’Hermada Nutrition, a Borgo Hermada (Terracina). È stato un momento importante per fare il punto della situazione sul servizio del progetto Presidio, elaborato da Caritas Italia per contrastare le forme di sfruttamento dei braccianti, specie stranieri, nel settore dell’agricoltura. Non a caso è stata scelta la sede di Borgo Hermada, dove da tempo è basata una postazione del Progetto Presidio, i cui operatori entrano in relazione con numerosi lavoranti, specie di origine indiana, per aiutarli a uscire fuori dal giro che li ha ridotti schiavi dei campi.

Il vescovo Mariano Crociata al convegno sul progetto Presidio

Il convegno è stato aperto dal saluto portato dal vescovo Mariano Crociata.

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Il direttore della Caritas diocesana Angelo Raponi ha dichiarato: «Nel panorama nazionale, all’interno del quale il Progetto Presidio di Caritas Italiana opera, con oltre 6500 lavoratori assistiti dal 2014 ad oggi, la realtà di Latina presenta alcune peculiarità, dovute soprattutto alle caratteristiche della comunità dei lavoratori indiani, che costituisce la base su cui poggia l’economia agricola del nostro territorio. Comunque, il Progetto, che è intervenuto su dinamiche già studiate da altri, e sempre più spesso oggetto di confronto in eventi e convegni come il nostro, pone almeno tre grandi questioni:
– la necessità di ridurre lo scarto fra percezione e realtà: politiche credibili ed efficaci non possono prescindere da un’attenta e obiettiva analisi del fenomeno dello sfruttamento in agricoltura, che parta dai dati e dall’ascolto di tutti gli attori coinvolti;
– la necessità di intervenire con politiche pubbliche sui meccanismi di potere che regolano le filiere agroalimentari, con l’obiettivo di allentare la pressione delle catene di distribuzione sui produttori;
– l’opportunità di valorizzare il contributo del terzo settore in un quadro di sussidiarietà. I dati raccolti dai progetti come Presidio, e la fotografia che offrono, possono fornire utili strumenti di policy per i decisori pubblici e per gli attori del settore».

Altri interventi più specifici sono stati portati da Eleonora Costantini, Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Economia, Elio Zappone, avvocato del Progetto Presidio Caritas Latina, Singh Harvinder, dell’associazione Tempi Moderni, moderati da Caterina Boca, avvocato e responsabile del Progetto Presidio di Caritas Italiana.