Una settimana di esercizi spirituali proficui trascorsi tra confratelli, utile non solo alla cura della propria spiritualità ma anche occasione di fraternità. Un periodo appena trascorso da una parte del clero diocesano (dal 26 al 31 gennaio), compreso il vescovo Mariano Crociata, che si sono ritrovati presso la Casa Divin Maestro, ad Ariccia, per seguire due predicazioni al giorno, oltre ai momenti di preghiera personale e alla liturgia eucaristica concelebrata, guidate da fr. Emanuele Rimoli, frate minore conventuale, proveniente da Assisi.
Come ha spiegato il primo giorno, il predicatore ha impostato i giorni di ritiro seguendo un itinerario molto semplice riferendosi a ciò che il Vangelo racconta di Gesù per meglio comprendere la sua mentalità e le sue azioni. Una prospettiva utile poi alla vita del presbitero nelle proprie realtà. «Cercherò di essere breve e comprensibile, con la consapevolezza che non è sempre facile – ha continuato fr. Emanuele Rimoli -. Partiremo dall’attesa della nascita di Gesù, notando come, una volta nato, chi era a conoscenza del fatto non ne parlasse molto. I pastori, i meno credibili all’epoca, sono i testimoni principali della nascita. L’angelo usa la parola “Davide” per far sì che i pastori credano nell’annuncio, riconoscendo nel bambino il pastore re Messia. Poi, esploreremo il battesimo di Gesù, un atto di grande umiltà e solidarietà con gli uomini, evidenziato dalla voce del cielo che proclama Gesù come il figlio amato in cui Dio si compiace. Infine, una riflessione sull’importanza della conversione e del compiacimento di Dio verso di noi, indipendentemente dal nostro stato interiore».