La storia di Santa Maria Goretti spunto di riflessione sul «femminicidio». L’omelia del vescovo Crociata

Ieri sera è stata celebrata la Messa solenne in occasione della festa di Santa Maria Goretti, patrona della città di Latina e dell'Agro pontino. A presiederla, nella omonima parrocchia intitolata alla santa, il vescovo Mariano Crociata e concelebrata dal parroco e dal suo vicario, don Anselmo Mazzer e don Luca Di Leta, cui si sono aggiunti don Enzo Avelli e don Pasquale Tamborrino e il diacono Vincenzo Balestrieri.

Nella sua omelia, il vescovo Crociata ha affrontato il triste fenomeno del femminicidio, anche perché di recente è riemersa da più parti la proposta – evocata in qualche intervento pubblico – di fare di Santa Maria Goretti la patrona delle donne vittime di violenza. Così, nella sua riflessione il Vescovo ha detto che «bisognerebbe chiedersi che cosa un tale fenomeno significhi, in un tempo in cui dovrebbero essere superati tutti gli stereotipi che hanno fatto della donna nel passato un oggetto, più che un soggetto».

Crociata ha accennato a due cause che concorrono a tale effetto: «L’educazione inadeguata, soprattutto nei bambini, ma non solo di essi. Inadeguata perché manca la percezione della distanza tra il desiderio e il suo appagamento. Poi, vi è la cultura radicale libertaria, che non si accontenta di esaltare la libertà – cosa sacrosanta – ma afferma una libertà senza condizioni e senza limiti di nessun genere…».

Due utili spunti di riflessione su un tema di rilevante importanza per la vita sociale dell’essere umano, su cui l’intera comunità non solo ecclesiale è chiamata a discutere.

Al termine della celebrazione un annuncio a sorpresa da parte di Crociata: il Giubileo della Misericordia sarà chiuso nella diocesi di Latina con un pellegrinaggio dell’urna del corpo di Santa Maria Goretti tra le due Porte Sante della cattedrale di San Marco e della Casa del suo Martirio a Le Ferriere.

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