Il prossimo 2 febbraio, alle ore 18, presso la cattedrale di San Marco a Latina, sarà celebrata la XXVIII Giornata mondiale della Vita consacrata, che si tiene per tradizione nel giorno della festa liturgica della Presentazione di Gesù al tempio.
La Messa sarà presieduta dal vescovo Mariano Crociata insieme ai religiosi e alle religiose presenti in diocesi. Un nutrito gruppo che ha come riferimento il salesiano don Francesco Pampinella, parroco di San Marco a Latina, ma anche Delegato episcopale per la Vita consacrata. Nella celebrazione si pregherà in particolare per tutte le consacrate e i consacrati che vivono nella nostra Diocesi, per i giovani che sono in formazione e quanti il Signore chiama ad una vocazione di speciale consacrazione.
Nella diocesi di Latina la presenza religiosa storicamente è sempre stata numerosa. Le comunità religiose maschili sono dodici, di vario genere canonico e cioè dagli antichi ordini monacali o mendicanti fino alle nuove società di vita apostolica e alle realtà di diritto diocesano. Cioè, i monaci cistercensi, i frati francescani delle varie famiglie, i frati trinitari, i salesiani, i tanti del Verbo Incarnato fino a preti di istituti indiani. Un gruppo enorme formato da 73 religiosi, di cui 65 sono anche presbiteri. Ancora più numerosa la comunità femminile, con 14 comunità di suore per la maggior parte di vita attiva e due di vita contemplativa (clausura). Si tratta di 106 suore che collaborano ai tanti servizi pastorali nelle comunità parrocchiali.
La Giornata mondiale per la Vita consacrata è stata voluta nel 1997 da san Giovanni Paolo II, a seguito anche dell’Esortazione apostolica post-sinodale sulla Vita consacrata dell’anno precedente, con il preciso scopo di « aiutare l’intera Chiesa a valorizzare sempre più la testimonianza delle persone che hanno scelto di seguire Cristo da vicino mediante la pratica dei consigli evangelici e, in pari tempo, vuole essere per le persone consacrate occasione propizia per rinnovare i propositi e ravvivare i sentimenti che devono ispirare la loro donazione al Signore».