SALUTO
Convegno di Forma mentis su abusi, maltrattamenti e violenza minorile
Latina, 6 giugno 2018
+ Mariano Crociata
Porto volentieri il mio saluto al convegno di Forma mentis su abusi, maltrattamenti e violenza minorile. Reputo infatti altamente meritevole e benefico ogni sforzo volto a custodire l’infanzia e la fanciullezza e ad assicurare a bambini e ragazzi una crescita serena garantita in tutte le loro esigenze basilari. Sarebbe desiderabile potersi occupare in positivo di ciò che favorisce una tale crescita; si rende necessario invece prendere in considerazione e contrastare comportamenti e atteggiamenti che spesso oppongono ostacoli drammatici a una crescita normale se addirittura non la bloccano e non la impediscono del tutto.
Il panorama sociale attuale, considerata dal punto di vista culturale prima che etico, presenta caratteristiche contraddittorie, poiché simultaneamente sostiene la declamazione altisonante di una serie crescente di diritti personali e la produzione continua di misure legislative a tutela della persona e, all’opposto, assiste al proliferare di comportamenti e pratiche aberranti che negano nei fatti quelle rivendicazioni di principio che sembrerebbero costituire la sostanza della cultura più avanzata. Sarebbe di grande utilità esplorare la natura e le cause di una tale insanabile contraddizione, ma non è questo il momento di farlo. Mi limito a segnalare l’esigenza che un tema come questo, trattato con la competenza che il programma dei lavori preannuncia e volto a individuare le misure di prevenzione, di tutela e protezione necessarie per limitare, se non impedire del tutto, fenomeni come quelli qui studiati, conosce connessioni e intrecci con tante altre dimensioni, come quella sociale, economica, etica e culturale, il cui approfondimento consentirebbe una comprensione e contromisure ulteriormente efficaci.
Mentre, dunque, incoraggio di vero cuore lo sforzo che questo convegno mette in atto, non voglio sottrarmi a dare voce a un pensiero e a un sentimento che prendono spontaneamente forma quando si affrontano temi come quello all’ordine del giorno. Purtroppo la nostra società occidentale ha dovuto prendere atto che tra tutte le forme di maltrattamento e di violenza, quella della pedofilia si è manifestata come un fenomeno dalle proporzioni davvero enormi, nei più diversi ambienti e strati sociali, a cominciare dall’ambiente domestico. Ciò che, però, più di ogni altra cosa ha gettato nello sdegno l’opinione pubblica e nella vergogna la comunità dei credenti, è stato il dover constatare che tale fenomeno ha trovato spazio e ha raggiunto una diffusione impressionante tra il clero cattolico e negli ambienti ecclesiastici di diverse nazioni. La reazione è stata forte, a cominciare da quelle di papa Benedetto XVI e ora in particolare di papa Francesco; misure e decisioni sono state prese sia per riparare come possibile il danno sulle vittime, sia per condannare i responsabili accertati, sia per prevenire il ripetersi di tali orribili maltrattamenti e violenze.
Credo che ci voglia ancora tempo per elaborare adeguatamente il significato di quanto accaduto, e questo farà parte di quel processo di rinnovamento che tutti avvertiamo necessario e che per noi credenti assume un significato evangelico che porta un nome preciso, conversione. Dobbiamo nondimeno aggiungere che il doloroso fenomeno appena richiamato non deve oscurare l’enorme lavoro silenzioso e diuturno che preti e laici svolgono a favore di bambini e ragazzi per la loro educazione umana e cristiana e per la loro elevazione materiale e spirituale.
Il convegno di oggi rappresenta un contributo importante a una coscienza più avvertita e responsabile verso le nuove generazioni. La cura per bambini e ragazzi nel cammino della loro crescita è manifestazione primordiale della coscienza della dignità di ogni essere umano, soprattutto quando è ancora piccolo e fragile; una coscienza che è come il primo atto e la pietra di fondamento di una civiltà che voglia rimanere tale.