Via al corso per il volontariato in carcere promosso dalla Caritas diocesana di Latina

C’è tempo ancora fino al 30 settembre prossimo per iscriversi al corso di formazione al volontariato penitenziario, promosso dalla Caritas diocesana di Latina attraverso l’Associazione Matteo 25,36, l’organizzazione di volontariato costituita in funzione delle attività della Caritas nell’ambito della giustizia.

La scheda di iscrizione al corso è scaricabile sulla home-page del sito www.caritaslatina.it e deve essere inviata a volontariatopenitenziario@caritaslatina.it entro il 30 settembre o consegnata presso la Segreteria della Curia di Latina dal lunedì al venerdì (orari 9-13; 15.30-19). Il corso è basato su quattro incontri che si terranno, presso la curia vescovile di Latina, i venerdì del prossimo ottobre (ore 10-11.30). Gli incontri saranno tenuti da esperti del settore, della Caritas e dal personale del Carcere di Latina, presso cui sarà svolto il servizio. In questa stessa struttura, la Caritas diocesana da anni opera con lo Sportello di Aiuto per i detenuti.

Gli obiettivi del corso sono quelli di comprendere il funzionamento di un istituto penitenziario; di favorire l’acquisizione dei principali strumenti per gestire in maniera efficace la relazione con i detenuti; acquisire informazioni in merito alle azioni e alle attività messe in atto per favorire il reinserimento socioeducativo e lavorativo dei detenuti.

«Il successo del percorso riabilitativo di un detenuto è la conseguenza di una serie di azioni che coinvolgono, oltre la struttura detentiva, i servizi per l’impiego, le istituzioni scolastiche, le imprese del territorio, il Terzo Settore, nonché l’intera comunità locale», ha spiegato Pietro Gava, uno dei referenti per il volontariato penitenziario di Caritas diocesana e della associazione, il quale ha proseguito specificando che «il corso è rivolto a soggetti già impegnati in attività di volontariato o interessati a farlo e ha lo scopo di formare volontari capaci di operare all’interno e all’esterno della struttura detentiva, in collaborazione con educatori e operatori penitenziari, al fine di partecipare in maniera attiva al reinserimento socio-lavorativo di soggetti in stato di detenzione».