Una riflessione sull’importanza del Matrimonio ma anche su quanto sia bella questa realtà vissuta nella prospettiva cristiana. Questi temi sono stati al centro dell’incontro del vescovo Mariano Crociata con i fidanzati che in questi mesi stanno seguendo i corsi presso le parrocchie della diocesi. Ad organizzare questo momento tenuto ieri presso la Curia vescovile è stato l’Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, guidato da don Massimo Capitani.
A fare da linea guida una parte della formula del rito del matrimonio: «Io prendo te», «sempre» e «tutti i giorni della mia vita». In pratica, ricorre continuamente il concetto del «per sempre» che il Vescovo ha spiegato riconducendolo a tre aspetti: «Non finirò mai di avere bisogno di lei o lui; lei o lui non finirà mai di avere bisogno di me e di essere preziosa per me; il progetto della vita in due è la vita stessa, non qualcosa in essa, e dunque potrà portare tutti i suoi frutti solo quando sarà stata vissuta insieme per intera».
Ovviamente, il realismo non viene messo da parte. «L’ostacolo più grande è il modo di considerare e di affrontare i momenti di fatica e di difficoltà», ha spiegato il vescovo ricordando in ultimo che «la verità da non perdere di vista è che le difficoltà fanno parte della vita e della crescita, della maturazione umana, personale e di coppia: il fidanzamento è importante ma a un certo punto bisogna sposarsi, cioè vivere realmente. Le fatiche e le difficoltà si affrontano in maniera radicalmente diversa a seconda se al fondamento dell’unione c’è la ferma decisione di scegliere per la vita la persona amata oppure l’illusione che avendo fatto la scelta giusta non ci saranno mai difficoltà (con la variante peggiorativa: “provare, tanto poi al limite si cambia”)». Infine, «sono convinto e spero che voi siate qui perché volete prendere la ferma decisione di scegliere per la vita la persona amata».