«Seminare futuro. La Chiesa di fronte alla sfida educativa», un libro per riflettere su un tema quanto mai attuale

 Un libro che affronta un argomento cruciale ma che spesso viene non adeguatamente valutato, specie per le sue implicazioni sociali. Si tratta di Seminare futuro. La Chiesa di fronte alla sfida educativa, il volume scritto dal vescovo Mariano Crociata (curato da Salvatore Mazza) e pubblicato dalle Edizioni Dehoniane, che raccoglie i suoi interventi ad incontri ecclesiali in Italia nel periodo durante il quale è stato segretario generale della Cei, dal 2008 al 2013. La prefazione dell’opera è stata affidata a monsignor Nunzio Galantino, attuale segretario generale della Cei.

Con questo prodotto editoriale, monsignor Crociata permette al lettore di riflettere sugli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, che hanno per tema “Educare alla vita buona del Vangelo”. Gli interventi di Crociata inquadrano, illustrano, spiegano gli Orientamenti stessi, mettendone in luce le sfaccettature e le implicazioni. Un lavoro che va a scavare anche i dettagli, e per questo ancora più prezioso sia per la visione d’insieme che offre sia, soprattutto, per come concretamente mostri come quella educativa sia una sfida possibile. E, comunque, ineludibile, considerando che «educare ha un intimo nesso con la speranza; ci vuole speranza per educare, perché solo la speranza accompagna verso il futuro, ed educare è farsi compagni di chi desidera camminare nella vita verso il futuro».

Oggi, di fronte a tanti cambiamenti avvenuti nella società, «il compito di sempre dell’educazione si presenta in forma inedita e con rinnovata urgenza», sottolinea monsignor Mariano Crociata, nell’intervento che apre il volume “Seminare futuro”. In un certo senso, fa notare il Vescovo, «il problema cruciale dell’emergenza attuale in questo campo è costituito dalla carenza di figure di educatori». Così «l’incapacità di educare, ma ancora prima la resistenza o la difficoltà a generare figli e a farli crescere, è il segnale allarmante di un clima spirituale di paura e di mancanza di fiducia nel futuro». Al contrario, «l’educazione ha bisogno di speranza, di fiducia, di capacità di futuro, di visioni che proiettino lo sguardo e l’impegno verso mete a cui merita tendere e dedicarsi, e a cui preparare le nuove generazioni».

In questo contesto, monsignor Crociata si augura che «la proposta cristiana indichi un modello di umanità, e quindi di educazione al suo raggiungimento, rispondente alle aspirazioni profonde del cuore umano e alle caratteristiche di una personalità davvero riuscita». La Chiesa in Italia, spiega sempre Crociata, «si è avventurata con convinzione ed entusiasmo nella verifica e nel rilancio della missione educativa cristiana, consapevole di riaprire strade di vera umanizzazione, fermenti di umanità ritrovata, nuclei di società più giusta e fraterna».

Un altro passaggio forte è quello nell’intervista che conclude il suo volume: «Educare è una scelta di libertà, la libera risposta a una chiamata, a un appello che viene dalla vita, dalle persone, da Dio. È diventato necessario decidere di essere educatori, volerlo essere». Ecco allora che «oggi fare Chiesa significa educare, in quanto educare è il modo adeguato a questo tempo per far diventare cristiane le nuove generazioni, o in ogni caso giovani e adulti disponibili a lasciarsi raggiungere dall’annuncio del Vangelo, dalla testimonianza cristiana, dall’appello della Chiesa». L’invito finale: «Lasciamoci afferrare dalla passione per la diffusione del Vangelo e della fede che ha animato le prime generazioni di cristiani e diamo spazio all’inventiva più creativa, purché Cristo sia annunciato e crescano nuovi credenti».