Rapporto tra etica e amministrazione, il richiamo del Vescovo

Il rapporto tra Etica e Amministrazione, questione vasta e complessa che suscita parecchio interesse nell’opinione pubblica e di cui si dibatte da anni nell’ambito di quella che ormai è conosciuta come la questione morale. Su questo tema ha portato la sua riflessione il vescovo Mariano Crociata all’incontro formativo per i dirigenti della Coldiretti del Lazio, che si è tenuto nei giorni scorsi a Fossanova.

«È importante osservare che comunque il rapporto dell’attività amministrativa con l’etica sta ormai nelle cose, per l’evoluzione delle società e della loro cultura, se non per gli sviluppi della ricerca scientifica», ha introdotto monsignor Crociata riferendosi poi «allo stillicidio di scandali continuo di scandali per la scoperta di illeciti di ogni genere, se non di crimini veri e propri» che hanno interessato pubblici ufficiali e privati cittadini, coinvolti spesso in reati contro la pubblica amministrazione, che spiega «così il sorgere di tutta una serie di reazioni intese a ristabilire una cultura etica nell’ambito della pubblica amministrazione, come pure di quella privata».

La deriva del sistema pubblico si ha con il prevalere dell’ethos corporativo, che porta alla salvaguardia dei propri interessi e non del bene pubblico. «Un riscontro istituzionale di tale processo sono i Rapporti al Parlamento del Servizio anticorruzione e trasparenza, ora trasformato in Authority anticorruzione: un passaggio che segna il livello raggiunto dall’etica nella pubblica amministrazione, costretta a combattere la corruzione più che a promuovere la capacità di perseguire in positivo l’interesse della collettività. L’etica non può essere solo assenza di corruzione. E la corruzione non si debella soltanto combattendola, ma facendo crescere il livello etico socialmente condiviso», ha continuato a spiegare il vescovo Crociata.

Nel corso del suo intervento, il Vescovo ha dato atto che organismi internazionali e nazionali hanno varato norme e codici di comportamento per i dipendenti che dettano «principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa, rispetto della legge perseguendo l’interesse pubblico». Guardando al tema dall’angolazione cristiana per il Vescovo è importante avere presente quanto dice il Compendio della dottrina sociale della Chiesa: «La pubblica amministrazione, a qualsiasi livello — nazionale, regionale, comunale —, quale strumento dello Stato, ha come finalità quella di servire i cittadini: “Posto al servizio dei cittadini, lo Stato è il gestore del bene del popolo, che deve amministrare in vista del bene comune”. Contrasta con questa prospettiva l’eccesso di burocratizzazione, che si verifica quando “le istituzioni, diventando complesse nell’organizzazione e pretendendo di gestire ogni spazio disponibile, finiscono per essere rovinate dal funzionalismo impersonale, dall’esagerata burocrazia, dagli ingiusti interessi privati, dal disimpegno facile e generalizzato”. Il ruolo di chi lavora nella pubblica amministrazione non va concepito come qualcosa di impersonale e di burocratico, bensì come un aiuto premuroso per i cittadini, esercitato con spirito di servizio» (n. 412).

Rivolgendosi ai dirigenti della Coldiretti, il Vescovo ha ricordato che la loro Federazione di imprenditori agricoli «ha una possibilità straordinaria» nel riuscire a creare «rapporti e legami tra persone che condividono principi e valori, soprattutto il senso del bene comune e della solidarietà, la capacità di guardare oltre i confini dell’organizzazione, per inserire nelle dinamiche amministrative positività, creatività, apertura». Se in conclusione il rapporto tra etica e amministrazione è un problema che non conosce soluzioni facili, che fa molto riflettere «ma con la consapevolezza che la fede non si presenta come un’aggiunta consolatoria o risolutoria, ma come l’anima di una intelligenza e di un cammino», ha concluso il vescovo Mariano Crociata.

L’incontro è stato moderato dal direttore regionale di Coldiretti Lazio, Aldo Mattia alla presenza di tutti i dipendenti della Coldiretti del Lazio e dei dirigenti dell’organizzazione. Ad aprire i lavori è stato il direttore della Coldiretti di Frosinone e Latina, Saverio Viola cui è seguito il saluto del presidente provinciale della Coldiretti di Latina, Carlo Crocetti. Invece, David Granieri, presidente della Coldiretti Lazio, ha rimarcato il ruolo anche dell’osservatorio contro la criminalità in agricoltura recentemente istituito da Coldiretti mentre don Paolo Carlotti, ringraziando il vescovo per aver accettato l’invito alla iniziativa, ha portato il proprio contributo ai lavori che hanno registrato l’intervento anche del consigliere ecclesiastico nazionale, don Paolo Bonetti.

L’intero intervento del vescovo Mariano Crociata può essere scaricato in formato pdf tramite il link a fondo pagina.

condividi su