Questa mattina, nella cattedrale di San Marco, il vescovo Mariano Crociata ha celebrato la Santa Messa in occasione della Giornata dell’unità d’Italia e delle Forze Armate. Nel corso della sua omelia ha ricordato che «il primo nostro pensiero va a tutti i caduti a difesa della Patria; un numero impressionante nella Prima guerra mondiale, ma anche la Seconda guerra mondiale non è stata da meno. Ciò deve farci riflettere per conservare vivo il ricordo di quella tragedia». Continuando, Crociata ha riconosciuto che quello delle Forze Armate è «un servizio necessario a tutela della pace; una testimonianza dell’impegno di tutti a coltivare relazioni di pace e di bene».
Tuttavia, il Vescovo ha voluto sottolineare il significato di servire lo Stato e la comunità civile, innanzi tutto nelle Forze Armate, partendo proprio «dal ricordo delle motivazioni per i quali molti sono caduti e che sono la forza interiore di questo servizio, quella che solleva l’attenzione agli ideali che hanno permesso fino ad oggi questa storia. Questi non sono stati solo interessi materiali, politici o economici. C’è un’identità che ha dato il coraggio di lottare per la Patria, per la sua salvaguardia, per i popoli».
Ai presenti, in prima fila le autorità civili, militari e politiche della provincia pontina, il Vescovo ha chiesto «cosa ne abbiamo fatto e cosa ne stiamo facendo oggi di questi ideali?». Proseguendo, ha spiegato: «Parliamo di quegli ideali comuni che vanno anche oltre le singole fedi religiose, sono ideali che vanno trovati nella Carta costituzionale e in tutta quella legislazione che traduce il nostro stare e fare insieme. Vorrei anche aggiungere che c’è un’anima cristiana nella nostra Costituzione, c’è un’anima cristiana nel nostro popolo. E noi non possiamo cancellare l’anima propria di questo Paese».
Dunque, ha continuato Crociata «celebrare oggi questa festa deve portare alla riscoperta di quei valori profondi altrimenti non troviamo quelle energie per andare avanti; la prima di queste è spirituale: cioè la capacità di riconoscere ideali e perseguirli attraverso l’impegno necessario nel lavoro e nel servizio, come quello nelle Forze Armate. Proprio il Vangelo di questa Messa ci riporta alla memoria di coloro che hanno fatto rinunce, sacrifici… Non è un linguaggio remoto. Nessun ideale si può perseguire senza sacrificare se stessi. Questa festa sia occasione per risvegliare la coscienza e ritrovare gli ideali».