SALUTO
Incontri di formazione su “L’ascolto del malato”
5 marzo 2015
+ Mariano Crociata
È molto importante aver pensato e ora realizzare un percorso di riflessione e di formazione sul tema dell’ascolto del malato. È innanzitutto un segnale di sensibilità e di attenzione verso una dimensione allo stesso tempo necessaria e tante volte trascurata nella società di oggi, nella quale, pur vedendo crescere la coscienza dei diritti degli individui, non è raro invece vedere trascurate tante persone, non ultimo perché i diritti oscurano i doveri, e perché alla fine i più forti hanno sempre la meglio sui deboli, e chi sta bene finisce con il prevalere sui malati.
C’è, dunque, bisogno di recuperare – senza stancarsi – il senso della dignità e del rispetto della persona e di ogni persona; e il segnale della reale universalità di tale rispetto sta proprio nella capacità di cominciare dalle persone più deboli, tra le quali indubbiamente i malati occupano un posto di tutto rilievo.
Dentro questa dimensione umana e sociale, recuperare il tema dell’ascolto del malato contribuisce a riscoprire una dimensione costitutiva dell’esperienza credente e del nostro cammino di Chiesa. Nella vita cristiana la carità non si aggiunge dall’esterno, ma scaturisce al di dentro delle relazioni interpersonali dall’interno della stessa fede e della relazione con il Signore. L’altro ci sta accanto come un fratello, riconosciuto come sacramento del Signore: ero «malato e mi avete visitato» (Mt 25,36). Non c’è vero ascolto del Signore che non apra occhi e cuore al fratello, e al fratello che sta male in modo speciale.
Nel nostro andare come Chiesa incontro al Signore, il posto primario che abbiamo dato all’ascolto non si può separare dalle altre dimensioni del cristiano, come la Parola non può venire dissociata dal culto e dalla vita. L’impegno di questo tempo per un ascolto più intenso e consapevole della Parola di Dio nella Scrittura e in tutte le altre forme in cui va praticato, conosce già l’ascolto dell’altro, del vicino, della comunità, della storia. In questo quadro, il fratello e la sorella sofferenti sono le sentinelle poste a ricordarci le condizioni del vero ascolto nei confronti del Signore. Quando si aprono, il cuore e la mente diventano recettivi nei confronti di tutta la realtà; e quando si aprono all’orizzonte ultimo della realtà, che è Dio, allora tutto ciò che egli abbraccia vi è compreso come parte integrante di una totalità verso cui ci pieghiamo in atteggiamento di accoglienza.
I destinatari di questa proposta formativa sono innanzitutto quanti, nel servizio pastorale e professionale, vengono ordinariamente a contatto con i malati, dai presbiteri ai diaconi e ai ministri straordinari della Comunione, come pure dai medici al personale paramedico e ai volontari. Tuttavia proprio questi destinatari specializzati devono diventare, con il loro servizio sempre più qualificato e con la loro presenza e testimonianza, un appello e un richiamo rivolto a tutti coloro che possono essere raggiunti nella vita sociale, perché il malato sia riconosciuto come una presenza da curare ma anche da ascoltare da parte dell’intera collettività. In tal modo l’ascolto del malato diventa inizio di una umanizzazione che si realizza quando i forti imparano a piegarsi sui deboli e il senso dell’umano e della fraternità cresce a partire dagli ultimi per raggiungere efficacemente tutti.
Sono fiducioso che gli incontri che scandiscono questo percorso aiuteranno voi partecipanti, e tanti attraverso di voi, a rendere più umana la nostra vita e a sperimentare gli effetti che il senso cristiano della vita è capace di produrre nel tessuto della vita sociale.