OMELIA
Domenica 8 settembre 2019
Festa della Natività di Maria
Terracina, Santuario della Madonna della Delibera
+ Mariano Crociata
La celebrazione di quest’anno, qui alla Madonna della Delibera, diventa preludio dell’anno pastorale che sarà avviato con l’assemblea diocesana di venerdì 20 settembre prossimo. Preludio perché saremo impegnati in maniera speciale nell’ambito dell’educazione cristiana dei bambini; non solo dei ragazzi, come facciamo sempre preparandoli alla prima Comunione e alla Cresima, ma proprio dei più piccoli, dalla nascita, al battesimo, ai primi anni della loro crescita fino all’inizio della scuola.
Può sembrare a qualcuno un ambito fin troppo facile e perfino superfluo, dal momento che si tratta di bambini troppo piccoli. In realtà comprendiamo sempre di più che la vita intera di una persona si decide molto presto, in parte già addirittura lungo i nove mesi della gestazione, e poi nei primi mesi e nei primi anni di vita. Sembra che i bambini non capiscano, quando sono lattanti o non parlano ancora; nella realtà essi sono proprio allora particolarmente recettivi; sono come delle spugne che assorbono tutto ciò che l’ambiente mette loro a disposizioni: odori, sapori, luce, immagini, rumori, voci, parole, silenzio, e anche emozioni e sentimenti degli altri; tutto concorre a plasmare la loro mente, e addirittura il loro cervello, e quindi la loro sensibilità, la loro affettività, emozioni e sentimenti, pensieri, desideri, volontà.
Anche il loro rapporto con Dio spesso si decide in questa fase della vita. E oggi accade sempre più spesso che essi non ricevano nulla di religioso per la loro crescita nella fede e nel rapporto con Dio. I bambini oggi hanno tutto, meno che l’essenziale. Non mancano di cure, di attenzioni, di oggetti, di distrazioni, soprattutto di giocattoli (ed è molto importante che i bambini giochino, ma non necessariamente con giocattoli sofisticati), televisione e, sempre più precocemente, dispositivi elettronici. E al contrario non vengono quasi per nulla aiutati a imparare il pensiero e il nome di Gesù e di Maria, il senso della presenza e dell’amore di Dio, che arriva sempre insieme all’amore dei genitori e della famiglia. Se tutto deve cominciare con il ‘catechismo’, come si usa dire, molto spesso succede a quel punto che non se ne cavi più nulla, perché ormai sono troppo distratti e distanti, e se anche faranno tutti gli anni di catechismo il loro rapporto con Dio in molti casi sembra essere definitivamente compromesso.
La festa di oggi pone alla nostra attenzione anche questo tema e questo compito. Se Maria è diventata la donna che conosciamo, la madre di Gesù, colei che riceve l’annuncio dell’angelo e dice di sì alla chiamata di Dio a generare il Salvatore, è perché fin dalla più tenera età è cresciuta nel pensiero e nell’amore di Dio, nell’adesione alla volontà di Dio, attraverso l’esempio e la premura dei genitori. E se Gesù è diventato l’uomo che conosciamo e crediamo, è perché ha avuto una tale madre, che gli trasmetteva la fede e l’amore per Dio Padre con il latte prima che con le parole, con la tenerezza e il respiro, con l’accudimento e la preghiera con cui ne accompagnava il tempo e la crescita.
Che cosa ci dice allora Maria con la festa di oggi? Innanzitutto che la prima infanzia ha uno spiccato senso di Dio, una sensibilità tutta speciale a percepire la presenza di Dio e il suo amore creatore. Certo un bambino non ha parole e concetti come quelli di noi adulti, ma ha sicuramente la percezione della realtà di cui stiamo parlando; egli l’apprende e la matura in una fusione perfetta con l’amore e la vita dei genitori. C’è dunque una religiosità profonda nei bambini, che ha bisogno solo di essere coltivata, che si manifesta come fiducia, affidamento, gioia di ricambiare l’amore che ricevono.
Di qui la seconda cosa che ci dice la festa di oggi: bisogna coltivare la fiducia e l’abbandono dei bambini all’amore dei genitori e dei familiari prolungandolo nel pensiero e nell’amore per Gesù, Maria, Dio Padre, con gesti, presenze, piccole preghiere e invocazioni, immagini e tempi ad essi dedicati, anche in un silenzio sereno, di cui i bambini non hanno meno bisogno del frastuono di cui purtroppo spesso li si circonda.
Infine, la festa di oggi ci dice che noi adulti per primi dobbiamo avere quegli atteggiamenti a cui vogliamo educare i nostri piccoli. Noi non possiamo dare ciò che non abbiamo. Oggi Maria ci chiede di coltivare e approfondire la nostra confidenza in Dio e la certezza che egli ci ama e non ci abbandona mai, così da saperlo trasmettere perfino ai piccoli che vengono in contatto con noi.
La nostra preghiera si levi oggi al Signore, per l’intercessione della Madonna della Delibera, perché i nostri propositi e il nostro impegno per l’educazione cristiana dei nostri piccoli ci trovi non solo attenti ma anche coerenti, testimoni di quella fiducia e di quell’amore di cui loro per primi sono capaci ma di cui hanno anche bisogno.