Studio medico per i poveri: segno della carità che l’anno giubilare ha suscitato nella comunità pontina

Oggi 24 novembre 2016, il vescovo Mariano Crociata ha inaugurato lo «Studio medico per odontoiatria ed ecografia» gestito dalla Caritas diocesana a Latina. La struttura sanitaria si trova in via Virgilio 25, nei locali sottostanti i palazzi Ater di fronte la mensa cittadina.

In particolare, il servizio sarà rivolto a persone e famiglie povere che altrimenti si vedrebbero precluse cure mediche di basilare importanza. Presso lo studio medico il personale sanitario presterà servizio a titolo gratuito e volontario. Si potrà accedere alle prestazioni mediche tramite i centri di ascolto della Caritas, come quello che si trova a Latina in piazza San Marco, dove i richiedenti sosterranno degli appositi colloqui conoscitivi della loro realtà personale. Un altro canale d’accesso, specie per gli esami ecografici, sarà quello dei medici di «medicina generale», i quali rilasceranno la normale prescrizione. Il servizio tornerà utile in quei casi in cui le persone indigenti non potranno far fronte, con le loro risorse, a lunghe trasferte per effettuare l’ecografia in centri pubblici ma lontani dal luogo di residenza.

Nel suo intervento, dopo la benedizione, il vescovo Mariano Crociata tra l’altro ha dichiarato: «Lo Studio medico della Caritas che oggi inauguriamo vuole essere espressione di questa cura verso i malati da parte della nostra Chiesa. La nostra attenzione ai malati non si esaurisce in esso, ma questo Studio medico è una forma particolarmente significativa di tale impegno che, con il suo ordinario funzionamento, si propone anche di risvegliare in tutti. Non a caso abbiamo scelto questo giorno, alla vigilia della conclusione dell’Anno della misericordia nella nostra Diocesi. Quest’opera, infatti, è stata voluta e rimarrà nel tempo come segno della solidarietà e della carità che l’anno giubilare ha suscitato nelle nostre comunità. La sua realizzazione è frutto del concorso di tanti che si sono adoperati con il lavoro e con sacrificio personale, e di tanti che si sono prodigati con un atto di generosità personale o organizzato».

Il riferimento è stato ai fedeli che la scorsa domenica hanno contribuito alla colletta tenuta nelle 87 parrocchie della diocesi pontina. Un altro ringraziamento è andato alla fondazione «Terzo Pilastro», espressione della Fondazione Roma, che ha permesso l’acquisto dei sofisticati macchinari per lo studio odontoiatrico ed ecografico.

All’inaugurazione hanno partecipato anche il sindaco di Latina, Damiano Coletta, il prefetto Pierluigi Faloni, il presidente dell’Ordine dei Medici di Latina, Giovanni Maria Righetti.

Di seguito l’esortazione del vescovo Mariano Crociata:

Il vangelo proclamato (Mt 4,23-25) ci ricorda la premura e la dedizione che Gesù ha riservato ai malati di ogni genere: è questa una delle prime cose che fa quando comincia ad annunciare il Regno di Dio e che lo accompagneranno lungo il tempo del suo ministero pubblico. Si tratta di un segno inequivocabile di ciò che significa l’annuncio del Regno: la vicinanza amorevole di Dio si sperimenta concretamente e, infatti, a contatto con Gesù che l’annuncia, la vita delle persone cambia, si rinnova, viene restituita a una condizione migliore. Non dobbiamo però lasciarci ingannare dal nostro immaginario tradizionale, che vede soltanto l’aspetto taumaturgico e si rappresenta un Gesù come una sorta di mago che cambia le sorti della vita delle persone con una specie di potere sovrumano e arbitrario. Gesù in realtà si sente toccato intimamente dalla condizione di sofferenza dei malati che incontra, si piega su di loro e desidera dall’intimo del cuore alleviare il loro dolore e alleggerire la loro condizione. Il suo non è un indifferente potere magico, ma la forza di un compassione e un senso di misericordia che esprimono la sua partecipazione e soprattutto l’amore divino che lo abita e che gli conferisce la capacità di trasmettere il potere del creatore di rifare nuove persone e cose con la grazia della sua vicinanza. Quel che Gesù fa è semplicemente un prendersi cura che guarisce: il suo amore e la sua compassione sono la medicina principale. Non dobbiamo perdere di vista che il primo gesto di cura è la vicinanza, l’attenzione, l’aiuto concreto e delicato, la premura con cui ci accostiamo a chi soffre.

Lo Studio medico della Caritas che oggi inauguriamo vuole essere espressione di questa cura verso i malati da parte della nostra Chiesa. La nostra attenzione ai malati non si esaurirà in esso, ma questo Studio medico è una forma particolarmente significativa di tale impegno che, con il suo ordinario funzionamento, si propone anche di risvegliare in tutti. Non abbiamo scelto a caso questo giorno, vigilia della conclusione dell’Anno della misericordia nella nostra Diocesi. Quest’opera, infatti, è stata voluta e rimarrà nel tempo come segno della solidarietà e della carità che l’anno giubilare ha suscitato nelle nostre comunità. La sua realizzazione è frutto del concorso di tanti che si sono adoperati con il lavoro e con sacrificio personale, e di tanti che si sono prodigati con un atto di generosità personale o organizzato. Per primi vanno ringraziati i fedeli delle nostre comunità parrocchiali che domenica scorsa si sono dedicati a una colletta straordinaria per raccogliere i fondi necessari alle opere di ristrutturazione e predisposizione dei locali. Accanto ad essi ringrazio la fondazione ‘Terzo Pilastro’, espressione della Fondazione Roma, che ha permesso l’acquisto dei sofisticati macchinari per lo studio odontoiatrico e per lo studio ecografico. Ho avuto modo di apprezzare la dedizione e l’impegno professionale dei tecnici e collaboratori della curia e delle maestranze che hanno lavorato a ritmo serrato per consentire di compiere oggi l’inaugurazione. Una espressione particolare di gratitudine va ai medici, agli infermieri e ai volontari che hanno dato la disponibilità a prestare servizio in questo Studio e ai responsabili e collaboratori della Caritas diocesana chiamati a coordinare, insieme al diacono dott. Pietro Caianiello, le necessarie esigenze organizzative. Apprezziamo molto la sensibilità delle autorità che hanno accettato di partecipare a questa inaugurazione. Ringrazio il signor Prefetto di Latina, il signor Sindaco, il Comandante provinciale dei Carabinieri, la rappresentante della Questura, i funzionari della ASL di Latina. La loro presenza dice che la cura verso i malati che nasce dalla carità ecclesiale è condivisa e sostenuta dalla società civile e dalle istituzioni, tutti animati, come siamo, dal desiderio di far crescere una comunità cittadina più concorde e solidale. Non abbiamo primati da vantare o orgoglio di parte da esibire; vogliamo solo mettere a segno un punto a favore della collettività come espressione della nostra fede cristiana ed ecclesiale, grati per quanto di buono, poco o molto, ciascuno, da qualsiasi parte provenga, riesce a fare per accrescere il bene comune. Non si chiederà tessere o professioni di fede a chi ha bisogno di cure e nemmeno a chi voglia mettere a disposizione per prestare collaborazione. Anche la scelta di stabilire in questi locali la sede dello Studio medico, grazie alla disponibilità dell’ATER a concordarne il contratto (collocati peraltro a poche decine di metri dalla Mensa della Caritas), vuole essere anch’essa un segnale di attenzione contro ogni ghettizzazione e per la crescita della comunità civile in ogni sua parte e componente. 

In un certo senso oggi comincia un’avventura. Si conclude solo la prima fase, quella della predisposizione di quanto è necessario al funzionamento dello Studio medico. Ora comincia la fase più difficile e impegnativa, quella di vederlo funzionare. Le premesse ci sono tutte; sono sicuro che l’impegno sarà mantenuto e, anzi, vedrà crescere numero e forme di collaborazioni a favore di chi ha bisogno di cura e di aiuto. È la preghiera che affidiamo al Signore invocando ora la sua benedizione. 

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