Lettera sulla sinodalità del vescovo Mariano Crociata: tre piste di lavoro nelle comunità parrocchiali

Oggi 19 novembre 2024, il vescovo Mariano Crociata ha firmato una Lettera sulla sinodalità, inviata ai presbiteri e diaconi permanenti, ai membri dei Consigli Pastorali Parrocchiali e ai membri delle Aggregazioni Laicali.

Di seguito il testo della missiva:

«Cari confratelli,

da quasi un mese si è conclusa la seconda assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità e da alcuni giorni, con alcuni delegati della nostra diocesi, sono reduce dalla Prima assemblea del Cammino sinodale delle Chiese in Italia. Vi scrivo sull’onda di questo movimento sinodale e con la gratitudine nel cuore per i nuovi diaconi che riceveranno l’ordinazione domenica prossima.

Abbiamo condiviso il cammino sinodale della Chiesa in questi anni anche nella nostra diocesi e uno dei suoi frutti sono le Unità di collaborazione tra parrocchie. Adesso viene un tempo che chiede di crescere di più nella direzione della sinodalità. Vorrei pertanto indicarvi tre piste di lavoro, una temporanea e le altre durature.

  1. La prima riguarda il nostro compito nel partecipare al Cammino delle Chiese in Italia. Dalla prima assemblea scaturirà un documento che verrà sottoposto al vaglio degli organismi diocesani di partecipazione e ai Consigli pastorali parrocchiali nonché alle Aggregazioni laicali. Il frutto di questo lavoro confluirà nella seconda assemblea del Cammino sinodale italiano a fine marzo e infine all’assemblea dei Vescovi a maggio dove saranno assunte le decisioni per attuare gli orientamenti del Cammino sinodale. Nei mesi di gennaio e febbraio prossimi saremo dunque impegnati a preparare il nostro contributo.
  2. La seconda pista di lavoro riguarda la funzione degli organismi di partecipazione nelle parrocchie, ovvero dei Consigli pastorali e dei Consigli per gli affari economici. Sono una larga maggioranza le parrocchie che li hanno costituiti. Adesso diventa necessario che tutte provvedano a dotarsi di questi strumenti necessari di vita ecclesiale e di azione pastorale. In particolare l’invito che rivolgo è quello a far vivere questi Consigli con regolarità e secondo la loro finalità statutaria, ovvero facendoli diventare luoghi di discernimento comunitario, nei quali si prega, si riflette sulla situazione e sulle esigenze dei fedeli e del territorio, sui progetti da intraprendere e attuare in comunione con le indicazioni e il cammino diocesani.
  3. Una terza pista di lavoro riguarda più specificamente l’esercizio del ministero pastorale. Esso non è proprio solo del parroco, ma viene partecipato anche dai vicari parrocchiali e dai diaconi permanenti, i quali condividono nel sacramento l’unico ministero, sebbene con gradi e responsabilità differenti che trovano unità nell’ufficio del parroco. Vicari e diaconi non sono semplici esecutori di servizi qualificati, ma partecipi della guida pastorale nella condivisione delle scelte e della programmazione. Questo richiede uno sforzo specifico di dialogo e confronto costanti, nella ricerca del bene dei fedeli per la crescita della comunità. Il riflesso di tutto questo impegno sinodale dovrà poi rifluire nelle Unità di collaborazione tra parrocchie secondo modalità che dovranno essere condivise insieme.

Il Signore ci ha dato un tempo allo stesso difficile ma anche pieno di potenzialità e di speranze. A noi coglierne l’opportunità e rispondervi con la generosità di chi ama il dono ricevuto con il sacramento e sperimenta giorno per giorno la grazia dello Spirito che ci sostiene e ci accompagna.

Su tutti voi scenda copiosa la benedizione del Signore».

 

condividi su