Gioia, con questo sentimento i “nonni” della diocesi pontina hanno partecipato ieri alla «Benedizione della lunga vita», cioè alla prima giornata internazionale dedicata alla terza età e promossa dal Pontificio consiglio per la Famiglia. L’appuntamento era in piazza San Pietro, dove poi hanno incontrato papa Francesco. Quasi cento persone (dalle parrocchie di Cisterna, Cori, Latina, Roccagorga, Sezze) organizzate dall’Ufficio diocesano della Pastorale della Terza Età, diretto da don Giordano Pisanelli, sono partire di buon mattino per un appuntamento carico di emozioni.
«Su tutto, con nostra grande gioia abbiamo avuto la sorpresa di vedere il Papa emerito, Benedetto XVI in piazza, che ci ha fatto tanta tenerezza ancora di più quando papa Francesco ha detto che più volte lo ha invitato a risiedere a Santa Marta», ha spiegato Assunta Angela Pastorello, tra l’altro membro della Commissione nazionale Adultissimi di Azione Cattolica in prima linea nell’organizzazione generale dell’evento. Le varie testimonianze hanno fatto luccicare gli occhi dei presenti. «Siamo rimasti ammutoliti da certi racconti. Per esempio, l’anziano Mubarak che insieme alla moglie Aneesa è arrivato qui scappando dall’Iraq, dalla sua Mosul in guerra, praticamente un perseguitato; come anche il frate cappuccino che a 87 anni d’età è ancora sulla breccia attivo con gli anziani abbandonati e malati di Alzheimer. Infine, visto che il Santo Padre ci sorprende sempre, lo ha fatto anche questa volta, regalandoci il Vangelo di Marco che ha una peculiarità: è scritto a caratteri grandi, proprio perché l’anziano possa leggerlo con facilità e possa trasmetterlo come testimone di vita e di fede al mondo che lo circonda a iniziare dai nipoti, dove ci sono».
Soddisfatto della giornata anche don Giordano Pisanelli, il quale ha ricordato che giustamente c’erano anche vari sacerdoti anziani che hanno concelebrato la Santa Messa con papa Francesco. «L’omelia è stata sobria, breve ma toccante e profonda, nello stile di papa Francesco tra l’altro attento anche alle tante ore che tutti abbiamo passato sotto il sole», ha continuato don Giordano, «Il servizio di assistenza, tra i volontari anche persone della nostra diocesi, ha distribuito acqua, vangelo e libretti ma anche aiuti nei tanti spostamenti, sappiamo bene che gli anziani hanno necessità a breve durata l’una dall’altra». Questa esperienza potrà essere forse la prima di una nuova considerazione degli anziani anche all’interno della Chiesa, e di questo ne è convinto don Giordano Pisanelli il quale auspica che «la voce insistente di papa Francesco non emozioni soltanto ma spinga a prendere sul serio in esame progetti (impegno di persone – sussidi – mezzi) per una vera formazione permanente nella fede». Per il futuro «una speranza la nutro nell’augurarmi che i nostri Vescovi facciano quello che scrivono nei documenti e nelle loro lettere pastorali. Che l’iniziativa del Pontificio Consiglio per la Famiglia faccia capire che gli anziani non sono prerogativa di una Pastorale della Salute (anche se molti di loro ne sono protagonisti), mi auguro che le Conferenze episcopali inseriscano almeno un responsabile formato nell’equipe della pastorale della Famiglia (in Italia il Camillianum ha corsi ottimi per la pastorale degli anziani)», ha concluso don Giordano Pisanelli.