Il prossimo 9 maggio, alle 17.30 presso la Curia di Latina (ingresso da piazza Paolo VI), si terrà il convegno su «L’educazione come risorsa», organizzato dalla diocesi pontina.
Si tratta di un’opportunità per confrontarsi sui nuovi scenari e le sfide dell’istruzione e dell’educazione. In particolare, sarà affrontata la questione della povertà educativa, intesa come «la privazione, per i bambini e gli adolescenti, delle opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni».
L’idea del convegno nasce a seguito di un’attenta analisi di contesto che ha messo in luce l’esigenza di rafforzare e qualificare i servizi e le attività dedicate ai minori del territorio pontino e contemporaneamente accrescere la sensibilità culturale su questi temi.
Questo il programma del convegno:
- 17.30 Saluti del vescovo Mariano Crociata e del presidente della Provincia Carlo Medici
- 17.45 -18.15: L’educazione delle nuove generazioni come impegno comunitario (Prof. Pierpaolo Triani, direttore centro di ricerca Facoltà Scienze della Formazione, Università Cattolica, sede di Piacenza)
- 18.15- 18.45: Il concetto di povertà educativa come strumento di rinnovati interventi territoriali (Giulio Cederna, sociologo, Save The Children)
- 18-45- 19.30: Tavola rotonda su Agire educativamente con i bambini e gli adolescenti: esperienze a confronto con Pina Caruso (referente servizi per la prima infanzia Cooperativa Astrolabio), prof. Marco Torella (docente di tecnologia, referente Fab Lab IC Frezzotti Corradini di Latina), prof. Pierluigi Bartolomei (direttore Generale ELIS – Educazione lavoro istruzione sport – di Roma).
Di seguito il saluto portato dal vescovo Mariano Crociata:
Il convegno di oggi su “L’educazione come risorsa” è un momento importante di un percorso che ha alla sua origine due motivi ispiratori. Il primo è l’idea che la carità non sia solo assistenziale, ma piuttosto promozionale, e se deve promuovere, si deve dirigere alla crescita della persona nella sua interezza. Il secondo motivo è dato dalla presa di coscienza che il nostro territorio è toccato da una natalità tra le più alte nella pur bassa media nazionale, così da indirizzare spontaneamente verso la cura dell’infanzia a cominciare dalla primissima (1).
L’attenzione che abbiamo fin qui riservato a quest’ultima ha bisogno di essere mantenuta, perché la carenza di servizi dedicati interpella non solo le istituzioni ma anche la società civile e, non ultima, la comunità ecclesiale, che dalle vicende che coinvolgono la vita delle persone si sente comunque interrogata.
Un momento importante – dicevo – perché avvertiamo l’esigenza di allargare l’attenzione a una fascia più ampia di destinatari della cura verso le nuove generazioni; anche noi percepiamo l’esigenza di far fronte alle varie forme di povertà educativa che in tanti modi tocchiamo con mano e di sostenere l’impegno educativo che istituzioni scolastiche, a cominciare dagli insegnanti, uffici e servizi dei comuni, iniziative private e animatori e formatori in ambito ecclesiale e sociale, portano avanti spesso con grande dedizione. Siamo convinti che la cura educativa sia una risorsa preziosa e insostituibile della nostra collettività.
Questo convegno è esso stesso espressione di collaborazione e di impegno condiviso. Tutto il percorso, in particolare, è stato reso possibile dalla collaborazione che fin dall’inizio ha prestato, con la competenza e la generosità che la caratterizza, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in modo speciale nella persona del prof. Pierpaolo Triani, che ha pensato e seguito il percorso insieme a noi; egli anche oggi è qui come relatore e pure di questo lo ringrazio. Altri si sono via via uniti; ne è segno la presenza di amministratori e funzionari dei comuni, e quella del prof. Carlo Medici, presidente della Provincia; tutti loro saluto cordialmente.
Il convegno poi è frutto di un coinvolgimento, tra altri, della Consulta giovanile del comune di Latina e di altre realtà che daranno voce al convegno. Saluto pertanto il dott. Giulio Cederna, la dott. Pina Caruso, il prof. Marco Torella e il prof. Pierluigi Bartolomei, ringraziandoli per la loro partecipazione.
A tutti l’augurio della migliore riuscita del convegno.
(1): Il tasso di natalità in Italia è di 8 nati ogni 1.000 abitanti (fra i più bassi d’Europa). Considerando il totale dei comuni del Lazio il tasso di natalità è in linea con quello nazionale. Tra le province, Latina è il territorio con il tasso di natalità più alto (8,3) (undicesima provincia in Italia su 107 – dati ISTAT 2018).