La messa domenicale su Rai Uno trasmessa da Fossanova

Il prossimo 2 marzo, alle ore 10.55, la tradizionale messa domenicale su RaiUno sarà trasmessa dall’abbazia di Fossanova (nel Comune di Priverno), per la regia di Simone Chiappetta e con il commento di Carolina Zaccarini. La celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo Mariano Crociata, il quale sarà assistito dai cerimonieri e ministranti coordinati dall’Ufficio Liturgico diocesano.

Questa celebrazione anticipa la memoria liturgica che il 7 marzo viene festeggiata a Priverno, in cui è ricordata la morte del santo aquinate avvenuta nel 1274 proprio nell’abbazia di Fossanova. Con domenica prossima si avvia alla conclusione il Triennio Tomistico 2023-2025, durante il quale sono stati ricordati il VII Centenario della canonizzazione di san Tommaso d’Aquino (2023), i 750 anni dalla sua morte (2024) e quest’anno gli ottocento anni dalla nascita, anche se quest’ultima ricorrenza presenta ancora oggi incertezze storiche.

Aggiornamento (02/03/2025): Di seguito l’omelia pronunciata dal Vescovo Mariano Crociata

OMELIA*

Fossanova, Domenica 2 marzo 2025 (VIII TO C)

+ Mariano Crociata

 

È perfino banale dire che viviamo di relazioni. A partire dalla famiglia, dagli amici e conoscenti, per non parlare di tanti altri, la nostra vita si svolge dentro una miriade di contatti, di incontri, di scambi. Qualcuno parlerebbe degli altri come croce e delizia. Tanto sono motivo di gioia alcune persone, quanto lo sono di tensione altre. E che dire poi dei discorsi che facciamo e raccogliamo? Quanti giudizi, impressioni, lamentele, apprezzamenti indirizziamo e riceviamo! Ce ne nutriamo ogni giorno ma spesso ne sentiamo tutto il peso. E non sono pochi quelli che cercano la fuga lontano da frequentazioni diventate motivo di malessere piuttosto che di serenità.

Il Signore oggi ci parla e vuole dirci qualcosa proprio a questo riguardo. E la prima cosa che ci dice indica l’atteggiamento da assumere verso quegli altri che con il loro modo di parlare e di agire suscitano la nostra disapprovazione se non la nostra condanna. È vero che un errore o un’azione cattiva commessa da altri merita una valutazione secondo verità; tuttavia non possiamo limitarci a questo, perché la verità deve essere vista nella sua interezza, quindi anche in noi. In tante cose noi siamo come gli altri, abbiamo gli stessi difetti e commettiamo gli stessi errori, solo che non ci facciamo molto caso e, se lo ammettiamo, tendiamo a giustificarci. Siamo per lo più esigenti con gli altri e indulgenti con noi stessi. E questo non va. Tanto più che spesso pensiamo anche di poter dire agli altri come devono comportarsi e di insegnar loro ciò che noi per primi non conosciamo abbastanza o non mettiamo in pratica.

C’è una ragione più profonda di tale modo di fare, ed è che non conosciamo l’animo umano, non solo quello degli altri ma nemmeno il nostro. E così non ci accorgiamo che tante volte diciamo e facciamo delle cose che quasi ci sfuggono di mano e di cui perciò non abbiamo adeguatamente controllo e cognizione. È questo il segno di una mancanza di ascolto di noi stessi e di una mancanza di cura del nostro cuore, della nostra interiorità. Dentro di noi c’è un mondo di emozioni, di sentimenti, di pensieri in perenne agitazione, e spesso non lo capiamo nemmeno e lo lasciamo procedere disordinatamente, quando invece dovremmo imparare ad accoglierlo, a comprenderlo e a indirizzarlo secondo l’orientamento che vogliamo e dobbiamo dare alla nostra vita.

E questo non lo possiamo fare da soli, perché abbiamo bisogno di qualcuno che ce lo insegni e ci aiuti; abbiamo bisogno di un maestro, del quale non possiamo pretendere di essere più grandi. Il nostro maestro è Gesù, che ci parla e agisce in noi. Permettete una considerazione ancora a questo proposito. Come abbiamo ascoltato, è la parola a rivelare che cosa abbiamo dentro; essa sgorga dalla sovrabbondanza del cuore, nel bene e nel male. Ora la parola è anche il nome e l’identità del Figlio di Dio che si è fatto carne. Dio parla attraverso il suo Figlio Gesù, parla in lui. San Tommaso d’Aquino distinguerebbe tra chi insegna dall’esterno e Dio che solamente insegna dall’interno: in Gesù Dio opera come maestro dall’esterno e insieme dal di dentro del cuore dell’uomo. Ciò che Gesù insegna e contemporaneamente depone nel nostro cuore è benevolenza, amore, misericordia. Allora dobbiamo ascoltare Gesù per imparare ad ascoltare noi stessi e a far maturare dentro di noi, come da un seme divino, parole buone, parole di verità, parole di riconciliazione e di pace, e con esse atteggiamenti, decisioni e gesti di bene.

La quaresima nella quale siamo prossimi a entrare è il tempo propizio per ascoltarlo davvero, questo maestro, per lasciarci guidare alla conoscenza di noi stessi, alla cura del nostro cuore e alla autenticità delle nostre relazioni, e così tendere all’unità della nostra persona e della nostra vita.

 

* La Messa è stata trasmessa in diretta su Rai Uno; dopo il saluto il vescovo Crociata ha pronunciato la seguente monizione iniziale:

Monizione iniziale

Cari fratelli e sorelle qui presenti e voi collegati in video, questa celebrazione è stata voluta per chiudere idealmente il triennio di anniversari di san Tommaso d’Aquino. Di lui che qui all’abbazia di Fossanova, come in questi giorni, ha concluso la sua esistenza terrena, proprio in questo anno ricorre l’ottocentesimo anniversario della nascita. Sostenuti dalla sua intercessione iniziamo la nostra celebrazione riconoscendo i nostri peccati e invocando su di noi la misericordia di Dio.

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