Guerra in Ucraina, il 20 marzo Giornata di preghiera e solidarietà in diocesi

La comunità ecclesiale pontina è sempre pronta alla generosità verso i più bisognosi. Per la prossima domenica, 20 marzo, la diocesi di Latina ha indetto una «Giornata di preghiera e solidarietà» per l’Ucraina. In sostanza, nelle 82 parrocchie si raccoglieranno le offerte da destinare a un fondo che servirà a sostenere le attività della Caritas diocesana e Italiana già all’opera per aiutare i profughi ucraini in fuga dalla guerra.

Le offerte raccolte nelle chiese o quelle di privati cittadini potranno essere versate direttamente presso l’Ufficio Amministrativo della Curia a Latina, oppure con un bonifico su:

  • Conto Corrente Postale n. 11023041 (Codice IBAN: IT36M0760114700000011023041);
  • Conto Corrente UNICREDIT (Codice IBAN: IT68A0200814704000400151652);

intestati a Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno (via Sezze, 16 – Latina), con causale: “Emergenza Ucraina”.

Circa la disponibilità di privati ad ospitare i profughi, alla Caritas diocesana si sono rivolte già oltre venti persone, da vari centri (per esempio: Latina, Sezze, Priverno, Cori, Borgo Carso, Borgo Vodice), per un totale di circa cinquanta posti letto. Queste offerte alloggiative saranno poi gestite coordinandosi con la Prefettura di Latina, cui è demandato il compito di assicurare l’accoglienza sul territorio dei profughi, e la Regione Lazio che concorre allo stesso servizio.

Alla Caritas diocesana continuano ad arrivare richieste di raccolta di cibo o materiali vari. È sempre positiva la spinta ad aiutare i bisognosi, tuttavia si tratta di mettere in campo azioni ragionate che tengano conto della realtà. Al momento, la Regione Lazio, attraverso l’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ha scritto ai prefetti e ai Comuni spiegando che «non vi è una concreta necessità di procedere a raccolte di beni o generi di prima necessità per la popolazione accolta o per quella ancora presente ai confini dell’Ucraina: gli unici aiuti sino ad ora richiesti sono stati soddisfatti per il tramite di canali istituzionali del meccanismo europeo di protezione civile».

Su questa linea stabilita a livello nazionale, la Caritas Italiana sta supportando, attraverso Caritas Europa, le singole Caritas nazionali che in Ucraina o nei paesi confinanti stanno sostenendo la popolazione ridotta allo stremo. Al momento, non c’è richiesta di raccolta di alimenti o altro genere di prodotti poiché sono ancora sufficienti gli stock a disposizione, oltretutto di eventuali beni inviati non c’è la certezza che arrivino a destinazione in Ucraina proprio a causa del conflitto. Per questo motivo, la Caritas – come altre grandi agenzie umanitarie internazionali – invita in questa prima fase alla raccolta fondi per sostenere chi sta operando sul posto. La raccolta di cibo e materiali sarà attivata solo nel momento in cui sarà richiesta e predisposta la relativa organizzazione logistica che assicuri la reale distribuzione ai bisognosi, così da evitare dispersioni.

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