Numerosa presenza di giovani anche ieri sera, presso l’Abbazia di Valvisciolo, per il secondo appuntamento d’Avvento con la Lectio Divina tenuta dal vescovo Mariano Crociata. La riflessione è stata la naturale prosecuzione del primo appuntamento tenuto nella chiesa di santa Maria Goretti all’inizio del mese, che in entrambi i casi ha avuto come base il vangelo di Marco (capitolo 4), nella parte che cita la parabola del buon seminatore.
Monsignor Crociata ha sottolineato la «nostra responsabilità» all’ascolto della Parola di Dio, cioè «quale terreno siamo in rapporto alla Parola» facendo riferimento alla prima parte del brano evangelico pregato nel primo incontro. Anzi, questa volta il Vescovo ha portato alla fine a riflettere su alcuni interrogativi chiedendo a ciascun giovane «qual è la tua capacità di riflessione, il tuo grado di interiorità, se ti lasci interpellare da ciò che ti accade, dalle parole che ascolti o dalle persone che incontri». Concetti e prospettive bibliche di vita che vengono però calate nelle situazioni quotidiane per chiedersi se «paure, motivi di ansia, preoccupazioni, interessi smodati, passioni disordinate, distrazioni incontrollate o altro rendono il terreno del cuore e della vita inospitale e sterile».
Non è mancato un “compito a casa” per i giovani pontini, quello di «provare a raccontare – ciascuno – la propria parabola dei terreni sterili e di quello fecondo» riportandola al giorno d’oggi nelle esperienze quotidiane dei propri ambienti. Anzi, questo ultimo aspetto è emerso proprio durante la risonanza quando sulla base di un giovane, il vescovo Mariano a proposito dell’uso delle nuove tecnologie mediali le ha indicate come «nostra nuova parabola».