Domenica delle Palme, il richiamo a essere vere comunità nello stile di Gesù che entra in Gerusalemme

Nella diocesi pontina, il vescovo Mariano Crociata ha presieduto la celebrazione delle Palme nella concattedrale di S. Maria a Sezze, raggiunta in processione dopo aver benedetto i rami d’ulivo nella cappella delle suore Oblate di Gesù. Con lui a concelebrare, il parroco padre Damiano Grecu e il vicario parrocchiale padre Ervens Dario Mengelle Zubieta.

Nella sua omelia, monsignor Crociata riferendosi al senso delle letture di oggi, ha ricordato in particolare che «dobbiamo imparare anche a noi a costruire le nostre comunità con il dono di noi stessi, il nostro servizio e il nostro sacrificio, più che sulle nostre imposizioni o sulle nostre capacità organizzative. Le nostre comunità sono vere, in senso umano e cristiano, se conservano e tengono vivo uno stile pasquale ed eucaristico, nello Spirito del risorto».

Uno stile che si rifà proprio a quello di Gesù con il suo ingresso a Gerusalemme. «È stato un segno non trionfale, festoso in un clima di spontaneità popolare semplice e mite, perché Gesù va incontro a una glorificazione che passa attraverso la passione e la morte, ha continuato a spiegare il Vescovo, «non una marcia di vittoria né un ingresso militare volto a sovvertire, bensì un segno espressivo della salvezza che giunge, ma senza imposizioni e violenze, al contrario nell’umiltà e nella mitezza, nella disponibilità a sacrificarsi e a donarsi fino in fondo, affidando a Dio la difesa dalle ingiustizia e la vittoria della vita e del bene».

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