CATERINA SAVELLI, VERGINE – VENERABILE
È nata nel 1628 a Sezze, ove è deceduta nel 1691; ad una prima idea di consacrazione religiosa nell’ordine delle Cappuccine, impeditale dai suoi concittadini che non volevano privarsi della sua presenza, la Savelli sostitusce un notevole impegno educativo nei confronti della gioventù femminile di Sezze. La sua vita evangelica, con una caratterizzazione profondamente legata alla spiritualità della Compagnia di Gesù, si sviluppa principalmente in una “scuola di spirito”, diretta alla formazione del gruppo di donne sue compagne, e in un “oratorio domestico”, a casa sua, dove nel pomeriggio dei giorni festivi raduna tutte le ragazze della città per incontri che contemplano, oltre a istruzioni catechetiche, anche momenti di gioco e di svago. A lei – madrina di battesimo e profondamente legata al card. Corradini – si deve anche la costruzione della chiesa di S. Anna. La sua causa di beatificazione è stata introdotta nel sec. XVIII e gode oggi del titolo di venerabile.
PIETRO MARCELLINO CORRADINI, CARDINALE E FONDATORE – SERVO DI DIO
Nasce a Sezze nel 1658, qui – nel collegio dei Gesuiti – si avvia agli studi che completa a Roma con la laurea in giurisprudenza. Inserito tra i collaboratori della Curia romana, si trova a ricoprire incarichi di sempre maggiore responsabilità e, in età adulta (1702), riceve l’ordinazione presbiterale. Gli incarichi assolti con competenza gli valgono la stima di Clemente XI (1700-1721): nel 1707 viene eletto arcivescovo di Atene “in partibus infidelium” e, nel 1712, creato cardinale. Gli uffici di primo piano ricoperti nella Curia romana, nella Chiesa e il suo ruolo di arbitro in notevoli questioni non lo distolgono da una seria vita pastorale: vescovo di Frascati per suo espresso desiderio, benefica il suo popolo e i suoi preti con una seria attenzione alle necessità pastorali della diocesi; pastore “tridentino” in senso autentico, accogliente e interessato ai problemi dei suoi preti, saprà ricordare in molti casi i doveri del clero contro ogni lassismo; restauratore della disciplina ecclesiastica, munifico patrono di comunità e conventi, richiamerà sempre i religiosi ad una maggiore osservanza delle regole, insistendo soprattutto sulla necessaria comunione con la diocesi; instancabile la sua attività pastorale in tutti i centri del Tuscolano e i suoi interventi per migliorare il tenore di vita dei fedeli della sua diocesi. Questa intensa vita e l’attenzione mai dimenticata per la sua città natale danno ragione della fondazione della congregazione delle Convittrici della S. Famiglia, interamente dedita all’educazione integrale della gioventù femminile, la cui casa madre viene aperta a Sezze nel 1717 e che oggi sussiste nelle Suore collegine della S. Famiglia. È morto nel 1743 a Roma ove è sepolto; il processo diocesano per la beatificazione si è aperto a Palermo nel 1993: gli atti sono ora allo studio della Congregazione delle cause dei santi.
FRANCESCO DA CISTERNA, LAICO PROFESSO DELL’ORDINE DEI FRATI MINORI – SERVO DI DIO
Di Conca – l’attuale Borgo Montello – dove nasce nel 1660, entrato tra i Frati minori riformati della provincia romana Francesco Contingenti è scelto come compagno di viaggio dal ministro provinciale che doveva recarsi al Capitolo generale di Victoria, in Spagna. Tornato a Roma vi rimane per tutta la vita, come questuante prima e poi come “servente della messa”; muore a S. Francesco a Ripa nel 1737. I contemporanei ricordano di fr. Francesco da Cisterna l’esatta osservanza della regola, l’umile nascondimento della vita, “una grande e sviscerata carità verso il prossimo”. Il processo informativo, istituito con facoltà ordinaria dal cardinale vicario di Roma, inizia nel 1737 e prosegue fino al 1743, anno in cui alla causa viene imposto il silenzio da parte di Benedetto XIV.
BONIFACIO DA SEZZE, LAICO PROFESSO DELL’ORDINE DEI FRATI MINORI – VENERABILE
Nato a Sezze nel 1747, Luca Monaco – dopo una giovinezza travagliata da problemi fisici e da gravi incomprensioni, soprattutto da parte di suo padre – sviluppa una forte spiritualità cristocentrica, grazie alla frequentazione del locale convento dei Frati minori: tra i Francescani viene accolto nel 1777 come fratello laico e nell’ordine è addetto ai lavori del suo stato, soprattutto nei lanifici della provincia. Il suo nome è legato ad importanti realizzazioni in ambito caritativo-assistenziale: fonda a Sezze un orfanotrofio, mentre a Roma realizza un analogo “Ospizio di poveri ragazzi”. Intuita la necessità di una razionalizzazione delle forze unisce poi il suo istituto con il “Tata Francesco” e il “Tata Giovanni” – il famoso orfanotrofio del romano Giovanni Borgi – che furono quindi compresi sotto la denominazione comune di “Ospizio della SS. ma Assunta detto di Tata Giovanni”. Circondato da una notevole fama di santità, muore a Sezze nel 1799: il suo corpo, sepolto dapprima nella chiesa del convento, dal 1999 riposa nella cattedrale di Sezze. Introdotta la causa di beatificazione nel 1883, è oggi decorato del titolo di venerabile.