Dedicazione della cattedrale e anniversario di Latina: edificare noi stessi ed essere sentinelle della città

La festa della Dedicazione della Cattedrale di Latina coincide con l’anniversario di fondazione della stessa città Capoluogo fissato al 18 dicembre. Dunque, la celebrazione della Santa Messa presieduta ieri dal vescovo Mariano Crociata, concelebrata con i parroci, ha assunto una valenza particolare rimarcata anche nell’omelia

«La celebrazione della dedicazione viene a ricordarci una verità di fede fondamentale: e cioè, che il nostro radunarci (soprattutto qui, come comunità diocesana attorno al vescovo, ma poi anche in tutte le chiese) ha l’unico scopo di edificare noi stessi giorno per giorno come Chiesa viva di Dio, corpo di Cristo, tempio dello Spirito», ha spiegato il vescovo. Facendo poi riferimento al vangelo del giorno, monsignor Crociata ha ricordato che il brano «ci mette in guardia dal ridurre la casa del Padre a un mercato. Dicendo così Gesù non si riferisce tanto all’attività commerciale che si svolgeva nel tempio di Gerusalemme, quanto alla tendenza a fare della religione un’opera umana e della relazione con Dio un prodotto dell’iniziativa umana. Solo Dio ci rende degni e capaci di comunione con lui; solo lui può purificarci e trasformarci in pietre vive del tempio santo del Cristo risorto». 

Non sono mancati anche ampi riferimenti al contesto attuale della città: «Avvertiamo che essa è ancora molto frammentata per poter giungere alla coscienza di una unità anche solo elementare. Essa può vantare tante ricchezze, tante potenzialità, ma ancora lontane dall’essere raccolte da una comunità concorde, volta a costruire un progetto condiviso», ha continuato nell’omelia il vescovo affermando poi che «forse non è del tutto infondata la sensazione che, insieme a tanta laboriosità e impegno, ci sia qualcuno che opera in senso contrario, che rema contro l’edificazione di una città più umana e più giusta». 

Se la situazione è questa, allora monsignor Crociata ha richiamato tutti su alcuni aspetti fondamentali: «C’è un compito di vigilanza e c’è un dovere e un impegno per costruire una comunità solidale a misura umana; compiti e impegni che non toccano solo le istituzioni e quanti vi operano, ma esigono una risposta coerente da parte di tutti i cittadini. Abbiamo tutti un diritto-dovere civico di custodia e di sorveglianza, di essere sentinelle della città. Molta responsabilità nei confronti di come vanno le cose, non solo nel male ma anche nel bene, ricadono sull’intera società civile. Dobbiamo aiutarci a prendere coscienza di tale responsabilità». 

Un monito che vale in particolare per i cristiani. Infatti, il vescovo Mariano ha ricordato che «quanto a noi credenti, siamo consapevoli che la nostra responsabilità è, se possibile, ancora maggiore, perché a chi è stato dato di più sarà chiesto di più». In sostanza, «Dobbiamo perciò chiederci che cristiani siamo, per aiutare tutti a domandarsi che cittadini vogliamo essere». 

Alla celebrazione hanno assistito il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, il presidente del Consiglio comunale Nicola Calandrini, per la Provincia Maurizio Mansutti, il Vicario della Prefettura di Latina, un rappresentante dell’Aeronautica militare, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale (con il comandante provinciale Giuseppe Persi).

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