Chiese in festa per il Corpus Domini, celebrazione e processione con benedizione eucaristica (Aggiornamento)

Questa domenica 22 giugno sarà festa per la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, per cui in tutte le città della diocesi si terranno le tradizionali processioni che terminano con la benedizione eucaristica. Dove è possibile, in genere, viene tenuta una unica messa cittadina e processione.

Così, a Latina il vescovo Mariano Crociata presiederà, alle 19, la Messa nella cattedrale di S. Marco, mentre nelle altre chiese della città non si terranno le messe vespertine. La liturgia prevede (unico caso) che al termine della celebrazione si tenga la processione eucaristica del Corpus Domini. Infatti, dopo la Messa, l’ostensorio con il Corpo di Cristo, portato dal vescovo Crociata, attraverserà piazza San Marco per procedere lungo Corso della Repubblica, attraversando Piazza del Popolo, Via Diaz, Via Don Morosini, Viale Mazzini, piazza Buozzi per arrivare alla vicina chiesa dell’Immacolata, dove terminerà la processione con la benedizione eucaristica impartita dal Vescovo.

A Terracina, la messa sarà celebrata, alle ore 18.30, nella concattedrale di San Cesareo, la successiva processione terminerà bene fino alla Chiesa del Santissimo Salvatore.

A Sezze, alle ore 18.30, la messa nella concattedrale di Santa Maria con la successiva processione per le strade del centro storico. Sempre in questa forania si terranno altre processioni nei maggiori centri come Pontinia, Bassiano, Sermoneta nel centro storico. Ne organizzerà una anche l’abbazia di Valvisciolo con le parrocchie di Pontenuovo e Tufette.

Unica messa cittadina anche a Priverno, alle ore 20 nella chiesa di Sant’Antonio Abate, con processione per le strade del centro storico. Un’altra processione si terrà a Fossanova, nei pressi dell’abbazia.

A Cisterna di Latina, invece, la messa sarà alle ore 18.30 nella chiesa di San Valentino e la processione per le strade circostanti visti i lavori nel centro storico cittadino.

La tradizione del Corpus Domini è iniziata nel 1208, in Belgio, vicino Liegi, dove la beata Giuliana di Retìne a seguito di alcune visioni mistiche iniziò a divulgare questa devozione. Nel 1246 il vescovo di Liegi istituì la festa in diocesi del Corpus Domini. L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta risalire a papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264. È dell’anno precedente invece il miracolo eucaristico di Bolsena, nel Viterbese.

In basso, si può scaricare il pdf del libretto dei canti e delle preghiere (per la Santa Messa e la Processione eucaristica).

Aggiornamento: Allocuzione del vescovo Mariano Crociata al termine della processione eucaristica

Incontro significativo, anche intensamente partecipato, quello che stiamo vivendo. Desidero esprimere gratitudine a tutti coloro che hanno consentito di vivere in maniera adeguata questa solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore. La vostra presenza così numerosa in questa chiesa dell’Immacolata, in cui si conclude la nostra processione, ne è un segno. Non faccio un elenco di tutti coloro che sono da ringraziare, esserci trovati tutti insieme è già un dono e una grazia per effetto della partecipazione di tutti e di ciascuno.

Mi permettete di non chiudere questo momento così bello senza una parola; una parola che non è legata al sacramento che abbiamo celebrato, non direttamente, ma è legata al tempo che viviamo.

Stamattina, alle prime luci del giorno, abbiamo appreso dell’apertura di un altro fronte di guerra. Non possiamo lasciare fuori dalla porta della Chiesa un dramma così grande come quello che stanno vivendo tanti popoli. E sembra che sempre nuovi se ne aggiungano.

Io non farò declamazioni generiche, proclami retorici o espressioni di sdegno, di disapprovazione, cose tutte che possono avere il loro valore. Io mi faccio eco di una parola che ho ascoltato, e precisamente da papa Leone. Come vescovi italiani lo abbiamo incontrato martedì scorso. E tra le cose che ci ha detto, ha colpito e non solo me, un invito molto ampio che egli ha rivolto a noi vescovi a promuovere la pace.

Invitando a promuovere la pace, non ha fatto riferimenti né all’Ucraina né al Medio Oriente, né all’Iran né ad altri paesi dell’Africa, o altri ancora. Ha detto soltanto: «Educate alla pace e costruite luoghi ed esperienze di pace nelle vostre comunità diocesane e parrocchiali». Questo mi sembra un invito profetico nel momento in cui i focolai di guerra esplodono in diverse parti del mondo. Noi dobbiamo sentirci invitati a far crescere la pace nei nostri ambienti, nelle nostre comunità.

Educarci di più alla pace e superare il più possibile le tensioni che possono eventualmente sorgere: questo è il nostro compito, con la convinzione – ed è questo il punto che voglio lasciarvi, e un pensiero eminentemente eucaristico – con la convinzione che il più piccolo germe di bene e quindi di pace che riusciamo a creare tra di noi, nei nostri ambienti e nelle nostre comunità, nella nostra città e in tutta la nostra diocesi, ha un effetto che noi non immaginiamo e non vediamo, ma un effetto reale oltre i confini delle nostre piccole realtà. E’ con questa convinzione che dobbiamo tornare alle nostre case, a riprendere il ritmo, il cammino della nostra vita comunitaria, ecclesiale, delle parrocchie e della diocesi, in tutti i luoghi in cui la nostra fede va coltivata in forma pubblica o personale.

Gesù Eucaristia, che abbiamo celebrato, ricevuto e adorato, adesso ci chiede di vivere questa comunione così che dalla nostra vita ecclesiale e di amore fraterno nasca un mondo di relazioni tra di noi e con tutti, pacificate, la cui eco e la cui efficacia giunga il più lontano possibile. Amen.

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