Domenica scorsa la Caritas diocesana pontina ha tenuto in modo particolare il suo convegno annuale. Circa sessanta operatori delle caritas parrocchiali sono andarte in visita alla Caritas diocesana di Rieti, per conoscere e condividere esperienze e prassi concrete di carità. A guidare la delegazione pontina, don Angelo Buonaiuto, direttore della Caritas diocesana. L'incontro si è tenuto presso il santuario di Greccio, dove a fare gli onori di casa lo stesso vescovo di Rieti, Domenico Pompili, e il suo direttore della Caritas, don Fabrizio Borriello.
Nella sua omelia, monsignor Pompili ha invitato gli operatori, sull’esempio di san Francesco, a vivere la chiamata al servizio con lo stesso spirito di chi sente l’altro come parte integrante di sé. C'è stato spazio anche per un accenno all'esperienza del terremoto, in cui la necessità dell’affiancamento è stata imprescindibile perché «la gente non ha perso solo le case ma anche la dimensione della socialità e della convivenza pacifica». Il dolore della perdita di cari e di beni ha costretto molti all’esodo forzato, pertanto spesso la Caritas ha considerato ed ha prodotto l’occasione di accompagnare le persone in situazione di bisogno mediante una serie di gesti di prossimità.
Nel pomeriggio, nell’incontro con don Fabrizio Borriello, gli operatori hanno avuto modo di conoscere il servizio reso dai volontari Caritas durante il terremoto. Da parte sua, don Angelo Buonaiuto ha ricordato «il vero obiettivo dell'essere operatori della carità: se si è liberi di amare è possibile far fiorire il deserto della fragilità, e la rete costruita può orientare le persone a mantenere l’orientamento e la fiducia in Dio e nella Chiesa».