Questa mattina, presso la Curia vescovile, il Questore di Latina Raffaele Gargiulo ha consegnato al Vescovo di Latina Mariano Crociata una bottiglietta contenente l’olio di oliva proveniente dal Giardino della Memoria di Capaci.
Nel luogo in cui avvenne la tremenda esplosione del 23 maggio 1992, oggi sorge un giardino curato dall’Associazione Quarto Savona 15, che prende il nome dalla sigla radio utilizzata dall’equipaggio della Polizia di Stato di scorta al giudice Falcone, associazione fondata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta.
Nel giardino della memoria sono stati piantati diversi alberi di ulivo, ciascuno dedicato ad una persona delle Istituzioni caduta per mano mafiosa. L’olio ricavato dai frutti degli alberi di ulivo è stato donato a tutte le Diocesi d’Italia per essere consacrato per gli oli santi in occasione della messa crismale della Settimana Santa.
Si tratta di un gesto altamente simbolico per commemorare le vittime della mafia nell’approssimarsi del 31° anniversario delle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio, in cui furono uccisi rispettivamente i giudici Giovanni Falcone con la moglie e Paolo Borsellino, insieme agli agenti di scorta. Un segnale importante che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri di giustizia, possa assurgere a simbolo di redenzione.
Monsignor Crociata, nel ricevere il dono ha dichiarato: «Ringrazio la Questura di Latina per il dono dell’olio, che in questo caso raggiunge il livello di grande valore simbolico. La prossimità della Pasqua ci invita ad unirlo all’olio che sarà benedetto nella messa del crisma e soprattutto ci riporta il richiamo pasquale alla resurrezione, a risorgere dalla morte del male. Che la nostra vita fiorisca con opere di giustizia e di bene. Grazie».