Saluto al convegno su futuro dell’industria agroalimentare nell’Agro pontino (10/10/2019 – Latina)

10-10-2019

SALUTO

Convegno promosso dal Centro studi “Città pontine”

sul futuro dell’industria agro-alimentare nell’Agro pontino

Latina, 10 ottobre 2019

+ Mariano Crociata

Ringrazio il Centro studi “Città pontine” per l’invito a partecipare al convegno di oggi sul futuro dell’industria agro-alimentare nell’Agro pontino nella prospettiva delle più recenti acquisizioni tecnologiche in ambito informatico, di big data, robot e intelligenza artificiale. È perfino banale dire che né le mie competenze personali né il mio ruolo nella Chiesa mi danno titolo per intervenire su questioni così specialistiche come quelle che saranno qui esposte. Questo tuttavia non mi impedisce di vedere richiamato un interesse che ha invece profonda attinenza con il mio essere cittadino di questo territorio e portatore di una responsabilità religiosa e morale verso persone toccate in vario modo da quanto si svolge in ambito non solo economico ma anche scientifico e tecnico.

Per questo la prima cosa che voglio dire è l’apprezzamento per ogni sforzo volto a portare sviluppo e trasformazione economica e produttiva nel nostro territorio, ciò che richiede conoscenza e ricerca tecnico-scientifica. Che nell’economia dell’Agro pontino, come dice la stessa denominazione, il settore agricolo conservi un posto di primo piano è un appello a tutti i responsabili e operatori coinvolti a non perdere il passo nel processo di ammodernamento delle tecniche produttive e di trasformazione nei vari comparti che lo compongono. Per questa ragione il convegno di oggi va salutato positivamente: perché mette a confronto con le proposte più avanzate di innovazione tecnologica.

Mi sembra doveroso tuttavia aggiungere che non dovrebbe mai essere perduto di vista che la tecnologia, anche applicata all’agricoltura, si colloca sul piano dei mezzi. Essa ha bisogno di cultura in senso lato per dispiegare compiutamente le sue potenzialità umanizzanti. E cultura significa, infatti, elaborazione e manifestazione delle motivazioni e dei fini che spingono in avanti le azioni dei singoli e le dinamiche della vita sociale. Se al centro della tecnica è giusto che ci siano l’efficacia e il risultato, c’è non meno bisogno di cultura, e di cultura umanistica, perché nello sforzo benedetto di promuovere sviluppo non sia persa mai di vista la centralità della persona, ma al contrario essa costituisca il perno di ogni impegno sociale nel territorio. La promozione della persona e del suo bene/essere dovrebbe costituire lo scopo di ogni sforzo conoscitivo, di ogni progresso tecnico e di ogni crescita economica.

Mi sono permesso di richiamare questi aspetti nella convinzione che tale scopo sia qui condiviso e che il convegno di oggi darà ad esso un contributo importante. Al convegno e a tutti voi l’augurio della migliore riuscita.

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