Breve esortazione per benedizione studio medico Caritas (24/11/2016 – Latina)

24-11-2016

BREVE ESORTAZIONE

Benedizione dello Studio medico della Caritas

Latina, 24 novembre 2016

+ Mariano Crociata

Il vangelo proclamato (Mt 4,23-25) ci ricorda la premura e la dedizione che Gesù ha riservato ai malati di ogni genere: è questa una delle prime cose che fa quando comincia ad annunciare il Regno di Dio e che lo accompagneranno lungo il tempo del suo ministero pubblico. Si tratta di un segno inequivocabile di ciò che significa l’annuncio del Regno: la vicinanza amorevole di Dio si sperimenta concretamente e, infatti, a contatto con Gesù che l’annuncia, la vita delle persone cambia, si rinnova, viene restituita a una condizione migliore. Non dobbiamo però lasciarci ingannare dal nostro immaginario tradizionale, che vede soltanto l’aspetto taumaturgico e si rappresenta un Gesù come una sorta di mago che cambia le sorti della vita delle persone con una specie di potere sovrumano e arbitrario. Gesù in realtà si sente toccato intimamente dalla condizione di sofferenza dei malati che incontra, si piega su di loro e desidera dall’intimo del cuore alleviare il loro dolore e alleggerire la loro condizione. Il suo non è un indifferente potere magico, ma la forza di un compassione e un senso di misericordia che esprimono la sua partecipazione e soprattutto l’amore divino che lo abita e che gli conferisce la capacità di trasmettere il potere del creatore di rifare nuove persone e cose con la grazia della sua vicinanza. Quel che Gesù fa è semplicemente un prendersi cura che guarisce: il suo amore e la sua compassione sono la medicina principale. Non dobbiamo perdere di vista che il primo gesto di cura è la vicinanza, l’attenzione, l’aiuto concreto e delicato, la premura con cui ci accostiamo a chi soffre.

Lo Studio medico della Caritas che oggi inauguriamo vuole essere espressione di questa cura verso i malati da parte della nostra Chiesa. La nostra attenzione ai malati non si esaurirà in esso, ma questo Studio medico è una forma particolarmente significativa di tale impegno che, con il suo ordinario funzionamento, si propone anche di risvegliare in tutti. Non abbiamo scelto a caso questo giorno, vigilia della conclusione dell’Anno della misericordia nella nostra Diocesi. Quest’opera, infatti, è stata voluta e rimarrà nel tempo come segno della solidarietà e della carità che l’anno giubilare ha suscitato nelle nostre comunità. La sua realizzazione è frutto del concorso di tanti che si sono adoperati con il lavoro e con sacrificio personale, e di tanti che si sono prodigati con un atto di generosità personale o organizzato. Per primi vanno ringraziati i fedeli delle nostre comunità parrocchiali che domenica scorsa si sono dedicati a una colletta straordinaria per raccogliere i fondi necessari alle opere di ristrutturazione e predisposizione dei locali. Accanto ad essi ringrazio la fondazione ‘Terzo Pilastro’, espressione della Fondazione Roma, che ha permesso l’acquisto dei sofisticati macchinari per lo studio odontoiatrico e per lo studio ecografico. Ho avuto modo di apprezzare la dedizione e l’impegno professionale dei tecnici e collaboratori della curia e delle maestranze che hanno lavorato a ritmo serrato per consentire di compiere oggi l’inaugurazione. Una espressione particolare di gratitudine va ai medici, agli infermieri e ai volontari che hanno dato la disponibilità a prestare servizio in questo Studio e ai responsabili e collaboratori della Caritas diocesana chiamati a coordinare, insieme al diacono dott. Pietro Caianiello, le necessarie esigenze organizzative. Apprezziamo molto la sensibilità delle autorità che hanno accettato di partecipare a questa inaugurazione. Ringrazio il signor Prefetto di Latina, il signor Sindaco, il Comandante provinciale dei Carabinieri, la rappresentante della Questura, i funzionari della ASL di Latina. La loro presenza dice che la cura verso i malati che nasce dalla carità ecclesiale è condivisa e sostenuta dalla società civile e dalle istituzioni, tutti animati, come siamo, dal desiderio di far crescere una comunità cittadina più concorde e solidale. Non abbiamo primati da vantare o orgoglio di parte da esibire; vogliamo solo mettere a segno un punto a favore della collettività come espressione della nostra fede cristiana ed ecclesiale, grati per quanto di buono, poco o molto, ciascuno, da qualsiasi parte provenga, riesce a fare per accrescere il bene comune. Non si chiederà tessere o professioni di fede a chi ha bisogno di cure e nemmeno a chi voglia mettere a disposizione per prestare collaborazione. Anche la scelta di stabilire in questi locali la sede dello Studio medico, grazie alla disponibilità dell’ATER a concordarne il contratto (collocati peraltro a poche decine di metri dalla Mensa della Caritas), vuole essere anch’essa un segnale di attenzione contro ogni ghettizzazione e per la crescita della comunità civile in ogni sua parte e componente.

In un certo senso oggi comincia un’avventura. Si conclude solo la prima fase, quella della predisposizione di quanto è necessario al funzionamento dello Studio medico. Ora comincia la fase più difficile e impegnativa, quella di vederlo funzionare. Le premesse ci sono tutte; sono sicuro che l’impegno sarà mantenuto e, anzi, vedrà crescere numero e forme di collaborazioni a favore di chi ha bisogno di cura e di aiuto. È la preghiera che affidiamo al Signore invocando ora la sua benedizione.