Primo Messaggio alla Diocesi

Ai presbiteri, ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici
della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno

Con trepidazione e con gioia desidero farvi giungere il mio primo saluto di padre, fratello e amico. Attraverso il mandato di papa Francesco, a cui va la mia personale e la nostra devozione e obbedienza, è il Signore stesso che mi ha chiamato a servirvi come pastore: accogliamoci a vicenda con fiducia e con amore.
Ho avuto notizia del fervore della vostra fede e dell’operosità della vostra carità, sotto la guida del Vescovo Mons. Giuseppe Petrocchi: sento come mio primo e principale compito coltivare l’uno e l’altra, senza nulla disperdere del tesoro di santità e di grazia che il cammino della nostra diocesi ha sin qui sperimentato.
Non ci nascondiamo le difficoltà che come credenti incontriamo a causa del clima culturale che respiriamo e quelle che tante famiglie patiscono nell’attuale contingena sociale ed economica: non scoraggiamoci. La nostra comunità possiede risorse spirituali e morali capaci di testimoniare la presenza del Signore in mezzo a noi e di rigenerare un tessuto di comunione e di solidarietà, da cui la società intera riceve beneficio. Si apre dinanzi a noi una stagione di rinnovato impegno e responsabilità, nella dedizione alla cura delle nuove generazioni e nell’impegno a rendere buona la vita di tutti.

Il mio pensiero di augurio giunga a tutti voi: ai piccoli e agli anziani, soprattutto a quelli soli e sofferenti; ai genitori e a quanti hanno a cuore la vita delle famiglie, a coloro che lavorano così come a quelli che non riescono ad avere o a conservare un lavoro, a chi porta responsabilità nelle istituzioni e nella vita pubblica; alle comunità parrocchiali e a quelle religiose e monastiche, a quanti prestano generosa collaborazione al ministero dei presbiteri, perché la Chiesa possa vivere della Parola del Signore, del culto a Lui gradito, della carità tra i membri della comunità ecclesiale e verso tutti. Da quando ho ricevuto questa nuova chiamata del Signore, siete stati – senza conoscervi – nella mia preghiera. Sono sicuro che da ora lo sono nella vostra. In questa unione di preghiera vi benedico di cuore e attendo di cominciare presto il mio ministero episcopale in mezzo a voi.

Roma, 19 novembre 2013
18-06-2014