Quale vita per i cristiani perseguitati oggi in Siria. La testimonianza di padre Jacques Murad (Aggiornamento al 10/12/2015)

AGGIORNAMENTO AL 10/12/2015:

Un incontro che ha smosso le coscienze delle tante persone presenti. Così è andato l’incontro che si è tenuto oggi pomeriggio, 10 dicembre, in curia e organizzato dalla Diocesi pontina, con padre Jacques Murad, il sacerdote siro–cattolico, monaco della comunità di Dei Mar Musa in Siria, fondata dal gesuita italiano padre Paolo Dall’Oglio e di cui è il principale collaboratore. Con lui anche suor Carol Cook Eid e padre Jihad Youssef, entrambi monaci della stessa comunità di Murad, residenti a Cori (in provincia di Latina), la sede italiana di questa particolare forma di vita religiosa.

I tre hanno portato la loro esperienza specie nel dialogo con l’islam. Al centro dell’incontro la reale situazione vissuta dai cristiani in Siria in questo particolare momento storico. L’attenzione è stata polarizzata dal racconto di padre Murad sui cinque mesi della sua prigionia. Lui è il priore del monastero di Mar Elian ad Al Qariatayn, a sud–ovest di Homs, in Siria, dove è stato rapito dai terroristi dell’Is nel maggio di questo anno, vicino il luogo di culto distrutto ad agosto sempre dall’Is. Poi, il 10 ottobre scorso la sua fortunosa liberazione. «Ho capito che il Signore mi ha dato subito due grazie: silenzio e mitezza. Con tanta pazienza ho affrontato la situazione anche per essere testimone davanti ai carcerieri che specie nel primo periodo mi trattavano con durezza», ha spiegato padre Murad, «poi nel tempo il loro atteggiamento è cambiato». Sempre secondo Murad e i suoi confratelli gli «occidentali possono aiutarci continuando a pregare, a sostenerci materialmente come stanno facendo, ma anche aprendo le porte ai profughi, come ci ricorda papa Francesco».

Il vescovo Mariano Crociata ha ringraziato per per questa testimonianza e ha confermato la piena e fattiva vicinanza della diocesi pontina alla comunità monastica.

 

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La diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno ha organizzato un incontro, con un testimone d’eccezione, per conoscere da vicino la reale situazione vissuta dai cristiani in Siria in questo particolare momento storico.

L’appuntamento è per il prossimo 10 dicembre, alle 18, presso la Curia vescovile di Latina, con padre Jacques Murad, sacerdote siro–cattolico, monaco della comunità di Mar Musa in Siria, fondata dal gesuita italiano padre Paolo Dall’Oglio e di cui è il principale collaboratore.

Particolarmente drammatica la storia di padre Jacques Murad. Priore del monastero di Mar Elian ad Al Qariatayn, a sud-ovest di Homs, in Siria, era stato rapito dai terroristi dell’Is nel maggio di questo anno, vicino il luogo di culto distrutto ad agosto sempre dall’Is. Poi, il 10 ottobre scorso la sua fortunosa liberazione.

La direttrice dell’Ufficio diocesano per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso Mariangela Petricola ha spiegato che «è importante partecipare per non lasciar tramontare il desiderio di incontro, di collaborazione, di costruzione comune di un mondo più civile e pacifico». (04/12/2015)