«Matrimonio, un’esperienza di amore e di grazia», il Vescovo incontra i fidanzati

Un momento delle testimonianze

Un appuntamento ormai tradizionale quello dell’incontro tra il vescovo Mariano Crociata e i fidanzati che stanno compiendo il cammino di preparazione al matrimonio, tenuto la scorsa domenica (in prossimità della festa di San Valentino). Un’occasione per riflettere ed annunciare la bellezza del matrimonio cristiano. Quest’anno il tema scelto dall’Ufficio per la Pastorale della famiglia, diretto da don Paolo Spaviero, è stato «Con la grazia di Cristo», frase ripresa dal rito del matrimonio.

Attraverso due testimonianze e la riflessione del Vescovo, si è voluto sottolineare la novità e l’originalità del matrimonio cristiano, preceduto, sostenuto ed accompagnato dalla grazia sacramentale. Nella prima testimonianza, la grazia ha agito nell’esperienza degli sposi, in particolare accompagnandoli a scoprire la bellezza di essere genitori in un percorso di adozione. Di fronte all’impossibilità di avere un figlio proprio, senza cause specifiche, affidandosi alla preghiera e alla protezione della sacra famiglia, Fabio e Francesca hanno avvertito la chiamata ad entrare in un progetto più grande, accogliendo Chiara, una bimba di appena 15 giorni. Nella seconda testimonianza, Mario e Francesca, hanno sperimentato la bellezza dell’amore di fronte a divergenze insormontabili. Lui ateo, lei credente, dalla preghiera rivolta a Dio di cambiare l’altro per amarlo di più, hanno scoperta la bellezza dell’amore incondizionato che ha portato Simona a fidarsi dei progetti e dei tempi di Dio, e Mario a lasciarsi abbracciare da un amore più grande.

Il vescovo Crociata parla ai fidanzati

Nel suo intervento il vescovo ha tenuto a sottolineare che la grazia è la relazione che Dio ha con ciascuno uomo nella creazione stessa; la vita è un dono. Se la grazia è all’origine di ogni esistenza, a maggior ragione l’esperienza dell’amore si pone come esperienza di grazia. L’incontro si è concluso con un breve momento di preghiera, la benedizione del vescovo ai fidanzati, e un piccolo segno: una primula, un dono che chiede compartecipazione, per far fiorire la bellezza di diventare sposi.