La Quaresima tempo propizio per ascoltare il Signore e accogliere con disponibilità la Parola di Dio

Con il rito dell’imposizione delle Ceneri mercoledì scorso è iniziato il tempo di Quaresima. «Ttempo pieno di suggestione che invita alla riflessione e alla penitenza, alla coerenza e alla revisione di vita», ha ricordato il vescovo Mariano Crociata nell’omelia della Messa delle Ceneri, celebrata nella cattedrale di san Marco. Il pastore della diocesi pontina ha voluto rimarcare sin dall’inizio quale deve essere il giusto approccio con questo tempo che «come tale ispira un atteggiamento di rigore nei propri confronti, ma non per questo di tristezza, poiché è un cammino che segna l’avvicinarsi di Dio e un accostarsi a lui più intimamente».

Un riferimento particolare è stato al Vangelo proclamato poco prima, al versetto «non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore». Un passaggio cui il vescovo si è ricollegato per ricordare che: «Questa parola ci tocca particolarmente, perché il cammino che stiamo compiendo come Chiesa diocesana è quello dell’andare incontro al Signore innanzitutto proprio attraverso l’ascolto. L’invito della Quaresima rinnova dunque in modo particolare per noi il richiamo ad approfondire l’esperienza spirituale e il cammino ecclesiale. La Quaresima è un tempo straordinariamente propizio per ascoltare il Signore, per prestargli più attenzione e per accogliere con disponibilità un dono più abbondante di parola di Dio».

Tuttavia, è opportuno interrogarsi su cosa significhi questo ascolto e che cosa esso chiede a ciascuno. Proprio dalle Letture della liturgia del Mercoledì delle Ceneri si comprende che «ascoltare significa non soltanto udire, ma fare; ascolta veramente che si mette in cammino, sulla strada del ritorno a Dio, un cammino di conversione che accoglie l’invito a lasciarsi riconciliare con Dio». Nella pratica, un percorso quaresimale in cui coniugare elemosina, preghiera e digiuno come suggerito dal Vangelo perché «ascolta veramente chi ascolta con il cuore e con tutto il corpo, fisicamente, non solo con l’udito, nel senso che tutta la corporeità, tutta la persona deve imparare ad ascoltare».

Per leggere l’intera omelia cliccare QUI