La devozione popolare come via per giungere a Cristo

Il presbiterio e il collegio dei diaconi pontini hanno partecipato nei giorni scorsi, nell’ambito del programma di formazione permanente, a un incontro sul tema quanto mai attuale come «la devozione popolare, una via per giungere a Cristo». A relazionare è stato chiamato fr. Stefano M. Cecchin, ofm docente presso la Pontificia Academia Mariana Internationalis.

L’esperto francescano ha spiegato che esiste una distinzione tra “pietà popolare” e “religiosità popolare” pur tuttavia nel magistero della Chiesa questi termini sono stati usati in modo indistinto, quasi come sinonimi. «In realtà, la pietà popolare è l’inculturazione della fede cristiana, una rilettura popolare del Vangelo e quindi di un popolo che si mette di fronte al Vangelo con le sue domande, le sue aspirazioni, la sua arte e le sue forme espressive», ha spiegato fr. Stefano Cecchin.

Particolare attenzione è stata chiesta ai presbiteri e ai diaconi nella valutazione degli atti di devozione popolare. Su questo aspetto fr. Stefano è stato molto chiaro: «La Chiesa Cattolica tiene in grande considerazione tutto il bagaglio culturale e devozionale del popolo di Dio. Questa religiosità insita nell’uomo è espressione vera della sua fede, del suo modo di esprimere il suo rapporto con Dio. La Chiesa perciò ne ha notevole rispetto, ma ciò nonostante avverte la necessità di guidare e purificare i vari atteggiamenti di devozione popolare. Non sempre, infatti, la pietà esprime con purezza il vangelo, che è messaggio di libertà e liberazione dai condizionamenti del peccato e delle cose materiali. Talora certe forme di pietà esprimono atteggiamenti rituali o forme di religiosità magica di derivazione pagana, che legano l’uomo a pratiche esteriori e non alla pura fede che parte dal cuore. Perciò la Chiesa sente suo dovere evangelizzare la pietà popolare, cioè indirizzare l’atteggiamento religioso dell’uomo alla capacità di esprimere, nella sua semplicità e nella sua cultura, la vera fede evangelica».

Al link in basso è possibile scaricare in formato pdf l’intera relazione di fr. Stefano Cecchin: