«È bello con te!», la veglia per la giornata di preghiera per le vocazioni

Oggi la Chiesa celebra la 52a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. La diocesi pontina, per questa occasione, ha organizzato venerdì sera scorso una veglia di preghiera, tenuta presso la parrocchia santa Rita da Cascia a Latina, presieduta dal vescovo Mariano Crociata. Letture e monizioni erano tutte orientate a far capire inizialmente la bellezza dell’incontro di ciascuno con Gesù Cristo ma anche dell’incontro di Cristo stesso nel nostro prossimo, per arrivare poi alla bellezza della missione per annunciare la salvezza che viene solo da Cristo. D’altronde, come ha spiegato don Giuseppe Fantozzi, il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale vocazionale, lo stesso sussidio della Chiesa italiana per questa Giornata ha come titolo «È bello con te!».

La veglia è stata anche caratterizzata dall’attenzione speciale alla dimensione vocazionale della consacrazione religiosa, con le due testimonianze di don Flavio Calicchia, missionario del Preziosissimo Sangue, e suor Alessia Civitelli, delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Un’indicazione espressa a dicembre scorso dal vescovo Crociata nella lettera al Presbiterio diocesano, per l’Anno della Vita consacrata indetto da papa Francesco. I due religiosi hanno ricordato come è nata la loro vocazione a seguire e a donarsi a Gesù Cristo in modo così totale. Le loro storie pur divergendo nelle modalità e nei percorsi con cui si sono realizzate hanno avuto in comune la gioia, quella che si prova quando ci si sente al «posto giusto».

Infine, l’intervento del vescovo Crociata articolato su tre punti fondamentali: «Uno: L’importanza di questo momento di preghiera (la veglia, ndr) come della preghiera in generale, che scandisce il tempo nelle nostre comunità e che accompagna il cammino della chiamata di Dio per ciascuno di noi. Anzi, teniamo alta e viva la preghiera ogni giorno per le vocazioni. Incoraggiamo e teniamo viva la preghiera nelle nostre comunità. Due: Significativo è il messaggio di papa Francesco per questa giornata che ha come tema “L’esodo” come esperienza fondamentale per la vocazione. Infatti, siamo chiamati a essere “umani” tramite un esodo, un’uscita da noi stessi. Non si diventa adulti, maturi, se non si esce da sé e andando incontro agli altri. Nella vita di fede questa dinamica giunge a pienezza, si realizza in pieno. Ecco, c’è da lasciarsi incontrare dal Signore e dagli altri. Oggi c’è bisogno estremo di riscoprire questo esodo perché la cultura oggi ci respinge a vivere ripiegati su se stessi. Pregare per le vocazioni significa chiedere di essere liberati da questo individualismo. Terzo: Riferiamoci proprio a questo Anno per la Vita consacrata, di cui le due testimonianze sono un esempio che ci spiegano come la vita consacrata è una chiamata a vivere la propria vita con altri – in fraternità – nella totale dedizione a Dio. Si tratta di un andare nella piena donazione di sé verso Dio e gli altri: è la pienezza del movimento vocazionale».