Informazioni storiche

La sede

La Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno è stata costituita, nella sua attuale configurazione pastorale e giuridica, dal decreto Instantibus votis emanato dalla Congregazione per i vescovi il 30 settembre 1986.

Con tale decreto la Santa Sede – nel contesto più ampio di una ridefinizione generale delle sedi e dei titoli delle Chiese italiane – ha stabilito l’unione «sede plena» delle tre Diocesi di Priverno, Sezze e Terracina-Latina, che fino ad allora erano «aeque et principaliter unitae». Conseguentemente, la chiesa di San Marco in Latina – la più antica della città – è divenuta cattedrale della nuova Diocesi, mentre le antiche cattedrali di Santa Maria in Priverno, Santa Maria in Sezze e San Cesareo in Terracina hanno assunto la nuova denominazione di concattedrali.

A Latina hanno sede l’episcopio e gli uffici della Curia vescovile, il Seminario minore diocesano è a Sezze, il Seminario maggiore regionale ad Anagni.

Il nome

A partire, sembra, dal secolo XVII, alla denominazione della Diocesi si provvedeva in maniera alternativa: premesso il titolo di Terracina, i vescovi facevano precedere a rotazione i titoli di Priverno e Sezze (per cui si trova talvolta il nome di Terracina, Priverno e Sezze; talatra il nome di Terracina, Sezze e Priverno). Il menzionato decreto del 1986 ha, infine, “canonizzato” l’alternativa corrente, fissando in maniera definitiva il nome ufficiale: «Dioecesis Latinensis-Terracinensis-Setina-Privernensis».

Cenni storici

Il cristianesimo, diffusosi rapidamente nelle zone dei monti Lepini e dell’Agro pontino, dotò il territorio di comunità cristiane antichissime e di una struttura gerarchica aderente alle necessità di tempo e di luogo, di cui restano a volte tracce significative, a volte vuoti irrecuperabili: segno di momenti di floridezza, di periodi di ristagno demografico, di anni attraversati da invasioni e segnati da dispersioni, di risvegli demografici ed economici. Così, abbiamo testimonianze documentarie di Diocesi e di vescovi in epoche diverse e in maniera non continua: a Terracina le attestazioni risalgono addirittura al secolo I, a Priverno ci sono note per il secolo VIII, a Sezze per il secolo XI, a Tre Taverne (sul territorio dell’attuale Cisterna di Latina) per il secolo IV.

Nei secoli XI-XII il papato, all’interno di un’opera di riforma della Chiesa che andava condotta anche con una razionalizzazione delle forze e delle presenze, procedette all’unione in persona Episcopi delle tre diverse Diocesi di Terracina, Sezze e Priverno. Di fatto, una bolla di Onorio III  – la Hortatur nos del 1217 –  è l’unico documento (l’ultimo di una serie più articolata) a noi pervenuto che sancisce tale unione, riconosciuta più tardi come eseguita secondo la formula giuridica «aeque et principaliter».

A partire dal secolo XVI una notevole itineranza caratterizza il vescovo e la sua Curia: così, dopo periodi più o meno lunghi trascorsi a Priverno e a Sonnino, la sede viene definitivamente fissata a Sezze, ove il vescovo Cesare Ventimiglia (1615-1645) costruisce un sontuoso palazzo episcopale, sistema l’archivio diocesano e gli uffici di Curia, erige il seminario delle tre Diocesi.

Negli anni 1725-1726, per rispondere adeguatamente ad una nuova situazione pastorale, con quattro successive costituzioni apostoliche Benedetto XIII (1724-1730) provvede ad una nuova definizione giuridica, rinnova l’unione «eaque et principaliter», decora di privilegi i Capitoli delle cattedrali di Sezze e di Terracina.

Tale situazione ha traghettato le tre Diocesi laziali fino ai nostri giorni. Il 12 settembre 1967, creatasi una nuova urgenza pastorale nelle zone strappate dalla bonifica alla palude, è stata incorporata nel territorio della Diocesi di Terracina una vasta zona fino a quel momento appartenente alla Diocesi suburbicaria di Velletri, comprendente la stessa città di Latina, divenuta nel frattempo capoluogo di provincia (e, negli anni, anche la sede di fatto del vescovo e della Curia). Da allora la diocesi di Terracina ha assunto il nuovo nome di Terracina-Latina. Infine, attuata l’unificazione sede plena nel 1986, nel 1991 il territorio diocesano ha assunto la fisionomia attuale grazie all’annessione di alcune parrocchie già appartenenti alla Diocesi suburbicaria di Albano, ma ricadenti nel comune di Latina.