Colletta «Pro Terra Sancta», la raccolta del Venerdì Santo per sostenere la vita nei luoghi di Gesù

Il Venerdì Santo è diventato il giorno in cui tradizionalmente viene raccolta la “Colletta per la Terra Santa”. Come in tutte le chiese del mondo, anche in quelle della diocesi pontina sarà chiesto ai fedeli questo impegno. L”iniziativa nasce dalla volontà dei Papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi. La Colletta è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge nella terra che ha visto Gesù e i suoi discepoli, è anche lo strumento che la Chiesa si è data per mettersi a fianco delle comunità ecclesiali del Medio Oriente. I territori che beneficiano sotto diverse forme di un sostegno proveniente dalla Colletta sono Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Gran parte dell’aiuto proveniente dalla Colletta è gestito dalla Custodia di Terra Santa, affidata all’Ordine dei Frati Minori. Quale sia la situazione realmente vissuta oggi in queste terre lo ha spiegato fr. Francesco Patton, il Custode di Terrasanta, in un’intervista esclusiva a Chiesa Pontina, il mensile diocesano di animazione pastorale, che sarà pubblicata nel prossimo numero in uscita. Di seguito ne riportiamo alcuni stralci.

Circa gli interventi caritativi, Fr. Francesco ha spiegato: «Le voci di spesa della Colletta del Venerdì Santo riguardano la cura dei santuari e tutto ciò che facciamo per renderli accoglienti ai pellegrini, riguardano la vita delle comunità ma le due voci di spesa maggiore sono le scuole di Terra Santa (15 con più di 10 mila studenti) e le opportunità di lavoro che diamo alla piccola comunità Cristiana locale (più di mille posti di lavoro). C’è poi tutto l’ambito caritativo come la ristrutturazione e restauro di case che vengono messe a disposizione della comunità Cristiana locale…».

Una forte attenzione anche per le famiglie. «C’è un piano che è più concreto e direi che in questo le iniziative sono di due tipi: una è quella che noi chiamiamo l’opera delle case che consiste nel mettere a disposizione della comunità Cristiana locale appartamenti ad un prezzo nella maggior parte dei casi puramente simbolico (solo nella città vecchia di Gerusalemme mettiamo a disposizione circa 400 appartamenti, ma poi altri 200 sono messi a disposizione nelle periferie di Gerusalemme e altri ancora sono a Nazareth e a Betlemme) e l’altra cosa concreta che facciamo per le famiglie è la creazione di posti di lavoro perché sappiamo tutti che per poter fare una famiglia è necessario anche avere un lavoro con cui provvedere in modo dignitoso alla propria famiglia…».

Importane sapere che si può fare qualcosa anche stando a chilometri di distanza. «Direi che prima ancora della Colletta quello che si può fare è pregare, pregare in maniera intensa per questa terra, pregare perché in tutta la regione del Medio Oriente possa finalmente giungere la pace, pregare perché i cristiani che vivono qui in Medio Oriente scoprano ogni giorno di più che essere cristiani qui è una vocazione e una missione e non una disgrazia. Poi per noi è importante che i cristiani che vivono nelle altre parti del mondo abbiano consapevolezza di quello che significa vivere qui, quindi è importante informarsi, organizzare giornate di Terra Santa, magari invitando Il commissario di Terra Santa della propria zona perché aiuti a capire qual è la realtà che noi stiamo vivendo e che i cristiani delle comunità locali stanno vivendo. Un altro aspetto molto importante è il pellegrinaggio che esprime la nostra capacità di fidarci di Dio», ha concluso fr. Francesco Patton invitando a visitare la Terra Santa.